Il direttore risponde. Unioni e adozioni: e adesso chiudere il tempo degli slogan e delle forzature
Gentile direttore,
sono contenta di poter seguire in diretta (via web) i lavori dell’aula al Senato. Sui media si legge, si ascolta e si vede di chi “vuole” o di chi “non vuole” la legge sulle unioni civili che è stata portata di forza in quella stessa aula e, poi, di regolamenti, ostruzionismo, emendamenti-canguro e, ancora, di diritti, democrazia, inganni, trabocchetti... Tecnica o politica che sia, la soluzione dovrà cercare un pochino più di verità e di responsabilità, sia nei contenuti della normativa sia nei metodi usati per darle vita. Se non ci si preoccupa di andare a leggere direttamente e personalmente il ddl Cirinnà, dai notiziari – e dallo stesso dibattito d’aula – non si riesce a cogliere quasi niente degli articoli riguardanti le coppie di fatto: non sono parte della legge? Non c’è discriminazione proprio nella legge stessa, che si vuole fare per superare... discriminazioni? Non si presenta una legge solo a metà? Forse l’iter procede a rilento perché testo e dibattito sono troppo interessati e non completamente trasparenti. Si potrebbe suggerire ai senatori di andarsi a guardare le registrazioni delle sedute, così si renderanno conto di che cosa vede chi decide di mettere per davvero gli occhi su questa storia. Grazie per il vostro lavoro e saluti.
M. Teresa Fazzini