Il direttore risponde. «Un cane, più importante di un bambino?»
Simone Baroncia Tolentino (Mc)
Quando si parla di animali si corre il rischio di scatenare una levata di scudi da parte di tanti che nel rapporto con un cane o un gatto hanno quasi una ragione di vita. Situazione affatto infrequente, soprattutto in città. Ma lei non ce l’ha a male con gli animali; solleva soltanto un problema di equilibrio, di proporzione nell’intervento pubblico. Le scelte, soprattutto quelle in materia di fiscalità e di assistenza, rivelano le priorità effettivamente riconosciute, molto più delle parole. I vantaggi attribuiti a taluno e negati ad altri designano i valori che il potere pubblico segnala all’intera società. Ed ecco che la rottamazione dei veicoli inquinanti, il risparmio energetico, l’Alitalia... sono altrettante realtà che i nostri governanti hanno giudicato meritevoli del sostegno e della promozione da parte della ' mano pubblica'. La famiglia, invece, è rimasta per ora sostanzialmente al palo. Grandi enunciazioni, calorosi riconoscimenti verbali, primo posto negli appelli, ma il sostegno effettivo fa i conti con risorse sempre striminzite, incerte, episodiche; con progetti il cui respiro cortissimo non è in grado di incidere sullo scenario generale. Pensiamo solo al problema della denatalità, forse la questione più drammatica che incombe sulla nostra società. Una situazione già oltre l’allarme deve ora fare i conti con una crisi economica che soffoca in molti i residui flebili propositi di fare figli. Quali risposte dalla politica? Nemmeno una parola, mentre – verrebbe da osservare – se ne sprecano una quantità spropositata per un argomento certo serio, ma infinitamente meno rilevante, come le intercettazioni telefoniche per fini giudiziari. Le sue parole, caro Baroncia, valgano quindi, a inizio anno, quale sollecitazione ai nostri governanti, al Parlamento e alle Amministrazioni locali a concentrare finalmente attenzione e impegno sulle questioni davvero decisive per la vita e il futuro delle nostre famiglie e, con esse, della nostra società. Buon anno!