Società. Chi truffa gli anziani è come una iena nella giungla
Non passa giorno che non m’arrivi un’email truffaldina, la quale m’informa che una compagnia postale ha tentato di consegnarmi un pacco ma non c’è riuscita perché a casa mia non c’era nessuno che firmasse la ricevuta. Cado dalle nuvole. Ma se ho passato tutta la giornata seduto al computer, a scrivere e navigare? Nessuno ha suonato il campanello, nessuno m’ha portato niente, e non aspetto pacchi da nessuno. Ma è tempo di Premio Strega, nel quale sono un votante, libri e lettere arrivano da tante città.
Stranamente, chi mi dice di aver tentato di consegnarmi un pacco me lo mostra in foto per email. È un pacco voluminoso, chissà cosa c’è dentro, per riceverlo a casa un’altra volta devo prima pagare le spese di consegna, che sono basse, molto basse, 2 euro e mezzo. Son tentato di pagare. Ma son bloccato dal sospetto che sia una truffa. Da quando in qua si paga con giorni di anticipo una consegna postale non richiesta?
Cerco di vedere sull’email chi è il mittente. Ma non ci riesco. Mi sembra una parabola sulla vita: Pirandello dice che in punto di morte la vita ci sembrerà l’attesa di un pacco che non è mai arrivato. Navigando in Internet trovo che ad altri succede di peggio: c’è chi si vede arrivare a casa falsi vigili urbani o falsi carabinieri con l’annuncio che suo figlio ha fatto un incidente e per tirarlo fuori di prigione bisogna pagare subito subito una cauzione, la madre o la nonna pagano di corsa. È il fenomeno delle truffe agli anziani. Assai diffuse, e anch’io mi scopro tra i truffati. Nella giungla le iene girano in cerca di animali feriti o morenti, per mangiarli.
La società è una giungla, noi anziani siamo gli animali indifesi, i truffatori son le iene che ci mangiano. Non so se le iene godono. Mi vien da pensare che siano indifferenti. I truffatori però godono. Inventano trucchi sadici, «Suo figlio è finito all’ospedale», e poi osservano la madre sbiancare e pensano: «Adesso crolla». La truffa sulla porta di casa è un mestiere. Frutta bene. C’è gente che guadagna in un giorno come noi in un mese. Questa gente lucra sui migliori sentimenti umani, la maternità, la paternità, la nonnità. Andrebbe punita non a nome di una vittima, ma a nome di tutti. Anche mio.