Opinioni

Il direttore risponde. Toniolo patrono dei professori?

Marco Tarquinio domenica 29 aprile 2012
Caro direttore,
la beatificazione di Giuseppe Toniolo è un avvenimento che la cultura cattolica non può lasciar passare sotto silenzio. Con il sociologo ed economista pisano, viene elevato agli onori degli altari un uomo che è stato prima di tutto e soprattutto un professore: tutte le sue biografie attestano con quanta puntualità, con quanta passione educativa, con quanta mitezza congiunta a non fiscale severità abbia svolto il suo compito di docente in un periodo in cui l’Università era praticamente chiusa ai cattolici e ci si doveva misurare con un clima di acceso anticlericalismo.
Non mancano certo nella storia della Chiesa gli uomini e le donne che hanno operato ad alto livello nell’Università (da Edith Stein a Giuseppe Lazzati, per limitarsi soltanto a due nomi), ma quella di Toniolo è una personalità sotto molti aspetti particolare perché proprio l’istituzione universitaria è stata al centro della sua vita.
Perché dunque non pensare a lui come al Patrono, non genericamente degli studenti e degli intellettuali (vi è, al riguardo, la grande figura di Tommaso d’Aquino), ma specificatamente dei professori universitari?
Per tutti loro, e soprattutto per le giovani generazioni, misurarsi con la sua vita e con la sua testimonianza potrebbe rappresentare una significativa apertura tanto a una spiritualità quanto a un’etica professionale tali da potere rappresentare un sicuro punto di riferimento per le vecchie e per le nuove generazioni di docenti.
Giorgio Campanini
 
La proposta, caro professor Campanini, è suggestiva. Piace anche a me pensare il beato Giuseppe Toniolo patrono dei professori universitari e, dunque, partecipe di uno speciale santo 'collegio docenti' composto da Orsola (patrona delle maestre) e Cassiano (patrono dei maestri), da Cirillo (patrono dei professori) e da Filippo Neri e Giovanni Battista de la Salle (patroni degli educatori) e ovviamente presieduto da Tommaso d’Aquino (patrono, come lei ricorda, degli studenti e degli intellettuali). So bene che l’elenco potrebbe continuare – Gregorio Magno, Angela Merici, Carlo Borromeo, Luigi Gonzaga... – ma mi fermo qui. Papa Benedetto conosce perfettamente la vita delle università e di coloro che in esse insegnano, e credo che nessuno meglio di lui possa valutare la questione.