Il direttore risponde. Terra dei fuochi, grazie a un buon prete e a chi si batte con lui
Caro direttore,
le chiedo di volersi rendere interprete della mia profonda partecipazione ed ammirazione per l’opera che don Maurizio Patriciello da anni conduce a favore della persone colpite dal tremendo problema della "terra dei fuochi". È questo un argomento che mi ha sempre colpito in quanto mi richiama l’impegno che mio padre, imprenditore negli anni 60, aveva messo in atto a Casavatore nei confronti della popolazione che partecipava al lavoro della sua nuova azienda (Alfa-Indelmo), con occupazione, mensa, scuola per i dipendenti. L’entusiasmo e le fatiche di mio padre non poterono durare molti anni a causa delle difficoltà, non solo economiche, di quei tempi e il dolore di tutta la mia famiglia nel lasciare quella gente ha segnato per molto tempo la nostra vita. Ora, sapere che quella regione e quei paesi stanno soffrendo a dismisura per azioni delittuose e disumane, ha riaperto la ferita. La figura di don Patriciello mi è subito entrata nel cuore e, aver letto recentemente che lui avrebbe voluto che la sua missione ideale potesse essere solo quella del prete, mi ha commosso. Sono sicura che quello che sta facendo per i suoi fedeli lo mette totalmente sul cammino tracciato da Cristo. Il suo coraggio e la sua "diplomazia" stanno poco a poco ottenendo qualche risultato e anch’io, nel mio piccolo, lo ricordo sempre nella preghiera. Veda lei, caro direttore, come far arrivare questo messaggio a don Maurizio, valido collaboratore del suo bel giornale che io e mio marito prediligiamo e seguiamo ogni giorno.
Paola Tavolato - Brugherio (Mb)