Il direttore risponde. «Tanti presepi, uno di islamici» Da Bomarzo una lezione ai laicisti
Caro direttore,
le scrivo proprio nel giorno dell’Epifania per segnalarle che nel mio piccolo paese, Bomarzo, in provincia di Viterbo, meno di duemila abitanti, c’è una sola scuola elementare piccola ma attiva che per le festività natalizie ha organizzato una mostra di presepi costruiti dai bambini con una grande e fantasiosa varietà di materiali (anche di riciclo). Una vecchia macchina per caffè espresso, centinaia di vecchi bottoni, spolette di filo da cucire, ecc... Già solo per questo la cosa sarebbe degna di nota, ma è altro ciò che mi ha colpito e che penso sia importante far conoscere in un periodo in cui altrove non pochi insegnanti consigliano di non costruire presepi per "non offendere i bambini islamici". Grazie a questa iniziativa, nel nostro splendido Castello Orsini ha fatto e ancora fa bella mostra di sé un "presepe islamico", con inseriti anche una sinagoga e un bel messaggio che ci ricorda come anche il Corano chiami alla pace e all’unità tra i popoli. Questo lavoro è firmato con nomi dei bambini di fede musulmana e ciò secondo me può significare che, come ci dice papa Francesco, con impegno e buona volontà il dialogo e la convivenza sono possibili. Forse basta solo crederci davvero.
Pasquina Marsili, Bomarzo (Vt)