Il direttore risponde. «Sulle pensioni subito elemosine vitali» Meglio: più giustizia (anche per i giovani)
Caro direttore,
dal 1° gennaio 2015 l’Inps adeguerà le pensioni al carovita, con un aumento articolato dello 0,30% sugli assegni non superiori a 3.006,00 euro lordi al mese. Il trattamento minimo da 500,88 a 502,38 euro al mese: un euro e mezzo in più; l’assegno per gli ultra 65enni privi di contributi e di altri redditi passerà da 447,17 a 448,51 euro al mese. La pensione sociale raggiungerà i 369,62 euro mensili. Sopra il minimo, fino a 1.503,00 euro, l’aumento mensile massimo sarà di euro 7,50; per gli assegni da 1.503,00 a 2.004,00 euro l’aumento massimo sarà di euro 4,50; da 2.004,00 a 2.505,00 di euro 5,65; da 2.505,00 a 3.006,00 l’aumento massimo sarà di euro 4,50; oltre i 3.006,00 euro l’aumento resterà fisso a 4,50 euro al mese. Al di là di queste pseudoelemosine, sotto la lente quotidiana degli analisti restano le fronde delle "primedonne" di destra e sinistra che continuano a ballare sulle macerie del debito pubblico. È tempo per tutti, a mio avviso, di dare una mano alle persone in gravi difficoltà, con "elemosine" vitali agli ultimi e ai più deboli, senza le suggestioni di ulteriori ostruzionismi parlamentari e di scioperi generali inquietanti.
Franco Coscia, Tortona (Al)