Il direttore risponde. Sul Risorgimento un dibattito indagatore e non monocorde
Ada Corneo Domagnano (Repubblica di San Marino)
Gentile lettrice, lei ha notato che Avvenire continua a dare spazio a diverse letture storiografiche sul Risorgimento, non ultime appunto quelle di Angela Pellicciari, fortemente critiche sulle figure di Cavour e, soprattutto, di Garibaldi. Per contro, si potrebbe ricordare che uno storico cattolico di grande caratura come Giorgio Rumi si entusiasmava davanti all’"architettura di un Paese moderno, libero e cristiano, elaborata dal grande conte di Cavour". Le più autorevoli interpretazioni e valutazioni non possono esaurire - nessuna di esse - la vastità e la complessità di un fenomeno quale la conquista dell’Unità nazionale anche sul piano territoriale e politico-amministrativo. Ma a noi, da cattolici, di certo non sfugge che c’è un’Unità nazionale sul piano culturale e religioso e c’è una "identità italiana" che non si sono di certo delineate e compiute tra il 1848 e il 1870… Così come non sfugge l’anticlericalismo (o dovremmo dire l’anticattolicesimo tout court) di alcune forze che contribuirono potentemente all’ideologia risorgimentale e alla politica post-risorgimentale. Così come conta il fatto che un grande Papa come Paolo VI giudicò "provvidenziale" la fine dell’antico Stato Pontificio. La revisione critica e distaccata del Risorgimento è, perciò, un dovere storiografico, e non abbiamo timore di ospitare a questo proposito voci e toni diversi, utili ad approfondire la comprensione dei fatti e a stimolare il dibattito (quello stesso al quale anche lei, cara signora, si è idealmente iscritta con questa sua lettera). L’Unità nazionale è un evento - e, per certi versi, un processo ancora in corso - che va al di là dei singoli episodi (anche assai dolorosi) e delle singole figure. Per questo, accanto alla rilettura storica, un Paese consapevole di sé non può trascurare la commemorazione e la rievocazione di un passaggio di svolta nel suo sviluppo statuale e di una fase cruciale nella sua millenaria vicenda. Il Risorgimento è - comunque lo si valuti in alcuni aspetti e in taluni protagonisti - un momento chiave della nostra storia comune ed è tra quelli che destano maggiore ammirazione da parte degli stranieri. Tenerlo a mente, tra un po’ d’orgoglio e una buona dose di indagatrice ragione, non guasta.