Opinioni

Il direttore risponde. Stop all’azzardo, mai arrendersi

Marco Tarquinio mercoledì 10 aprile 2013
Caro direttore,
sono consigliere comunale a Valdagno, in provincia  di Vicenza. In occasione di una manifestazione di pattinaggio a cui ha partecipato mia figlia mi sono accorto che sulle pareti del Palazzetto dello sport utilizzato sia per eventi sportivi che per incontri pubblici, tra cui manifestazioni e incontri scolastici, erano comparsi manifesti che pubblicizzavano, a tutta parete, una catena di locali dove vengono praticati giochi d’azzardo e slot machine. Il Palazzetto, frequentato soprattutto da minori, è di proprietà comunale dato in gestione ad alcune associazioni sportive dilettantistiche le quali, pur di far cassa in questo momento di crisi, hanno accettato il gioco d’azzardo quale sponsor. Scandalizzato per tale scelta da parte di chi deve tutelare i giovani incentivando lo sport quale attività formativa (e non potendo certo intromettermi nelle scelte dell’associazione) ho presentato assieme ad altri consiglieri comunali una interrogazione chiedendo all’amministrazione di intervenire vietando nei locali di proprietà comunale, tra i quali appunto c’è anche il Palazzetto dello sport, la pubblicità di prodotti, oggetti e/o divertimenti contrari alla morale comune e suggerendo nel dibattito in Consiglio comunale di sostituire la sponsorizzazione "regresso" in questione con una "pubblicità progresso" o pubblicizzando i luoghi e i monumenti della nostra città. L’interrogazione non ha sortito alcun effetto e nulla l’amministrazione ha fatto. I giornali locali hanno trattato l’argomento in maniera del tutto superficiale e, a mio avviso, non hanno dato all’interrogazione presentata in Consiglio comunale importanza adeguata al problema. Unico risultato è stato quello di scatenare contro di noi, consiglieri sottoscrittori l’interrogazione, critiche e attacchi, accusandoci in particolare di non fare l’interesse dello sport perché presentando l’interrogazione abbiamo rischiato di far perdere la sponsorizzazione e quindi il relativo sostegno economico alle società sportive da parte della società che gestisce la casa da gioco pubblicizzata. Ritengo lo sport fondamentale per la formazione morale dei giovani e un importante diversivo rispetto a possibili devianze e patologie, perciò non è mia intenzione arrendermi, ma ho bisogno di aiuto in questa battaglia importante per il futuro dei nostri giovani e di tutte le famiglie, perché purtroppo devo constatare, da parte di troppe persone, distrazione, apatia, abitudine e indifferenza rispetto a questi veri problemi e il prevalere sempre più dei soli aspetti economici, senza mai tener conto che una buona, sana e duratura economia si costruisce facendo prevalere proprio gli aspetti meno "economici" e "azzardati" della vita.
Marco Corà, Valdagno (Vi)
Non si perda d’animo, caro consigliere Corà. E conduca sempre in modo limpido e coinvolgente questa sua giusta battaglia civile e politica contro la banalizzazione e la promozione dell’azzardo e a favore della sua comunità cittadina e, in special modo, dei ragazzi e delle ragazze che vivono e fanno sport nella sua Valdagno. Metta in campo più argomenti che polemiche e insista, insista anche quando le sembrerà di remare totalmente controcorrente. Faccia rete con quanti condividono l’obiettivo di smascherare e frenare Azzardopoli, e scoprirà che, anche nel suo Veneto, non sono affatto pochi. Strada facendo, poi, vedrà che troverà nuovi alleati, magari anche tra chi – su altre questioni – ha idee diverse dalle sue. E poi di una cosa può star certo: Avvenire non smetterà di far circolare le pacifiche "munizioni" informative che alimentano questa buona battaglia.