Solo grandi Papi nella Chiesa senza più umano regno
Caro direttore,
in questi giorni anche “Avvenire”, giustamente, ha parlato di due fatti legati al 1870: la fine dello Stato Pontificio e la definizione dell’infallibilità del Papa durante il Concilio Vaticano I, col papa Pio IX. Qualche riflessione a partire dal secondo. Propriamente parlando dovremmo ricordarlo come l’affermazione della possibilità del Papa di intervenire in materia di fede e di morale in modo definitorio in libertà assoluta «anche senza il consenso della Chiesa ». Ciò, dicono gli storici, conveniva per quel tempo di enorme confusione dottrinale anche all’interno della Chiesa; ma sanzionava in modo solenne un sistema ideologico già diffuso nella Chiesa cattolica almeno dal Concilio di Trento: che cioè, almeno in pratica, la Chiesa si identificava e si riduceva al Papa. Idea diffusa almeno in pratica fino a papa Giovanni e poi, a parte qualche rara voce diversa (come quella del cardinal Newman) corretta dal Vaticano II e dai Papi recenti, in particolare con la Sinodalità voluta da papa Francesco. Sulla fine dello Stato Pontificio ricordiamo le paure di Pio IX e di tanti cattolici circa il futuro della Chiesa stessa: sarebbe sopravvissuta a quella perdita? Dopo tanti anni e riflessioni come quelle di Paolo VI, potremmo dire “col senno di poi”, che nella storia della Chiesa non ci fu mai una serie di Papi di così alto livello come quella da Leone XIII a oggi, singoli Papi grandi sì come Gregorio Magno, accanto a Papi ben diversi..., ma une serie credo mai. Mi piacerebbe avere una conferma da qualche storico della Chiesa. Tutto ciò mi sembra una grande luce per le Chiese di oggi e di sempre.
Non sono uno storico, ma solo un cronista, caro don Giovanni, e penso che lei abbia ragione. La grandezza umana e spirituale dei Papi che hanno guidato la Chiesa cattolica dopo la fine dello Stato Pontificio è impressionante, un tratto distintivo che li riguarda proprio tutti. Autentici giganti sul piano ecclesiale e civile, padri e punti di riferimento per la Chiesa e per il mondo. Di questo possiamo e dobbiamo essere consapevoli e grati.