Rifugiati. Solidarietà con gli ucraini, la lezione di scuola dell'Ue
Caro direttore,
dal 24 febbraio, quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina, oltre 6,5 milioni di cittadini ucraini hanno cercato rifugio nell’Unione Europea. Si tratta, per la maggior parte, di donne con figli in età scolare, che sono state costrette ad abbandonare i loro beni, i loro cari e una vita stabile. Sappiamo di avere una responsabilità fondamentale di fornire assistenza, in quanto vicini immediati e alleati dell’Ucraina. E la nostra priorità è stata fare in modo che le famiglie e i minori ucraini si sentissero accolti. Per questo è stata attivata, per la prima volta, la direttiva Ue sulla protezione temporanea, strumento che permette di concedere una protezione immediata ai milioni di persone in fuga dalla guerra.
Questo status contempla tra l’altro il diritto all’istruzione: tutti i rifugiati ucraini di età inferiore ai 18 anni che possono beneficiare della protezione temporanea hanno diritto all’istruzione e alla formazione (educazione della prima infanzia, istruzione primaria e secondaria, istruzione e formazione professionale iniziale) all’interno dei sistemi della Ue. A tutti, alunni ed educatori, siamo riusciti a garantire procedure agevoli e accoglienti, anche perché sappiamo qual è l’importanza di una routine giornaliera stabile, di contatti diretti con altri ragazzi e di adeguate strategie didattiche. A questo pro- posito abbiamo dovuto far fronte a una grande e duplice sfida: nella maggior parte dei casi, i minori devono apprendere la lingua del Paese ospitante per la partecipazione in classe. E tuttavia intendiamo anche, contemporaneamente, dar loro l’opportunità di conservare la loro lingua e tenere viva la loro cultura in vista del rientro nel proprio Paese. I giovani ucraini sono il futuro dell’Ucraina.
Accogliere così tanti rifugiati ucraini nelle scuole e nelle università europee rappresenta al tempo stesso un’enorme opportunità, per condividere il nostro stile di vita e preparare i giovani ucraini al loro percorso europeo. Un’ottima cooperazione con le controparti ucraine è stata determinante ai fini di tutto quello che stiamo facendo. L’attività scolastica in Ucraina è ripresa, dove possibile, fin dal 14 marzo con il supporto dell’apprendimento a distanza. Nel breve e medio periodo l’istruzione digitale e l’apprendimento a distanza possono offrire soluzioni ai minori rifugiati ucraini. In collaborazione con il Ministero dell’Istruzione ucraino, abbiamo quindi garantito che i materiali didattici ucraini fossero a disposizione anche degli alunni presenti nella Ue. Tra i rifugiati ucraini molti sono insegnanti e sono stati attivati diversi meccanismi rapidi per la loro assunzione. Grazie agli scambi con le autorità ucraine gli Stati membri possono verificare nelle banche dati ufficiali i documenti relativi ai titoli di studio, nel momento in cui molti Paesi hanno eliminato gli ostacoli amministrativi all’accesso alla professione e al riconoscimento delle qualifiche pregresse. La Commissione mette a disposizione degli insegnanti, europei o ucraini rifugiati, risorse e informazioni gratuite per sostenerli nel lavoro quotidiano sulla piattaforma online per l’istruzione scolastica 'School Education Gateway'.
Gruppi di discussione dedicati promuovono il sostegno tra pari per insegnanti e alunni in Ucraina e nei Paesi limitrofi, con la partecipazione di oltre 3.000 insegnanti ucraini alla community eTwinning. Stiamo anche mobilitando fondi Ue per sostenere i gli Stati membri anche attraverso il programma Erasmus, il programma della Commissione per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. Alla fine di questo anno scolastico possiamo affermare con sicurezza che siamo pronti per l’autunno e che le nostre scuole rimarranno un luogo accogliente e sicuro.
Ogni guerra è una guerra contro i bambini. L’Ucraina può contare sulla Ue. Difendiamo lo stesso stile di vita, lo stesso modello di società, gli stessi valori e gli stessi princìpi. E la nostra solidarietà è un pilastro fondamentale del nostro partenariato, presente e futuro.
Schinas è vicepresidente della Commissione Ue e responsabile per il portafoglio Promozione dello stile di vita europeo Gabriel è commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani