Il direttore risponde. Siria, l'unica strada sensata
Biagio Tarti
Posso dirle, caro signor Tarti, ciò che mi auguro io: né «la solita ammuina» né «fatti anche militari», ma il civile dispiegarsi di un’azione politica dell’Europa e degli Usa capace di fermare i massacri in Siria e di agevolare una ordinata transizione verso la democrazia nella piena tutela delle diverse minoranze e della convivenza culturale e religiosa che caratterizza positivamente (anche se non senza problemi) quel grande e complesso Paese mediorientale. Sembra un sogno a occhi aperti o, se vuole, un’impossibile terza via, ma è l’unica strada sensata (e il flebile contributo di quella che dovrebbe essere la voce dell’Europa unita lo fa paradossalmente risaltare). Conto che l’Italia, visto l’impegno dichiarato proprio sulle pagine di Avvenire dal ministro Frattini, sia in modo utile e tenace all’altezza della sfida. E che questo riesca a indurre a impegnarsi in modo concorde e fattivo anche quei partner europei del nostro Paese che su altri fronti tragicamente aperti, a cominciare da quello libico, hanno preferito un calcolato disinteresse o quella che, via via, si è sempre più palesata come un’aggressiva e interessata politica di potenza.Marco Tarquinio