Opinioni

Sindrome di Down, adesso il caso emiliano-romagnolo è aperto

Marco Tarquinio martedì 4 aprile 2023

Gentile direttore,
sono la nonna di una bellissima bambina nata (per scelta) sapendo che aveva un cromosoma in più. Abito in provincia di Bologna e volevo complimentarmi per l’articolo che denuncia la situazione dell’Emilia-Romagna: siamo davvero di fronte all’applicazione della eugenetica e quel pentolone andava scoperchiato, con coraggio. La ringrazio per quello che “Avvenire” ha fatto e fa, soprattutto per raccontare la gioia che questi bambini portano, come tutti i figli, tutti i nipoti del mondo. Non di meno. Un cordiale saluto.

Alice Righetti

Sì, il caso emiliano-romagnolo sulla spinta all’aborto di piccoli e piccole con sindrome di Down è proprio aperto, gentile e cara nonna Alice. E lo è grazie alla signora Michela F., madre di due figli e in attesa del terzo, alla denuncia della quale abbiamo dato voce tramite l’articolo rigoroso e bello di Chiara Pazzaglia pubblicato su “Avvenire” del 28 marzo scorso sotto al titolo: «“Evitiamo la nascita di bimbi Down”. E la mamma si ribella contro la Regione». L’Emilia-Romagna, lo sappiamo, è una Regione che assicura ottimi servizi socio-sanitari ma dal 2020 nel fascicolo distribuito alle gestanti dichiara apertamente la volontà di «ridurre» le gravidanze «portate a termine con la nascita di bambini con sindrome di Down». Non siamo alla programmatica eliminazione prima della nascita di tutte le persone “con un cromosoma in più” – per riprendere la definizione da lei usata – perseguita soprattutto da Paesi nordeuropei come la Danimarca e l’Islanda, ma la strada rischia di diventare quella. E lei, gentile signora Righetti, dice in poche battute tutto quello che c’è da dire in proposito. In quegli Stati, pur spesso qualificati come “civilissimi”, è in atto una drammatica deriva eugenetica. In Italia possiamo e dobbiamo evitarla. C’è un impegno, a quanto pare, da parte dell’assessore regionale alla sanità a cambiare parole e registro. L’ha ottenuto un consigliere di maggioranza, Giuseppe Paruolo, sensibile alla denuncia e deciso ad assicurare vigilanza. Speriamo proprio che non resti solo. Noi, per parte nostra, facciamo e faremo altrettanto, e torneremo a scrivere presto di questa amara vicenda. La ringrazio, e le affido una carezza per la sua bellissima nipotina.