Formazione e non solo. Serie C, valori e radici della «Lega dei pulmini»
Caro direttore,
ringrazio per gli spunti di riflessione offerti dall’articolo «Il fascino perduto della Serie C» a firma di Lorenzo Longhi pubblicato su “Avvenire” di martedì 26 marzo 2019. Ci sono elementi utili e interessanti per un confronto positivo e per parlare di cosa è la Lega Pro e di cosa rappresenta il calcio di Serie C.
Il calcio che cerchiamo di riconsegnare alle famiglie è quello dei valori e del coraggio. Sono le basi che ci spingono ogni giorno a fare iniziative in sinergia con i club. Sono orgoglioso di un numero che è 300 e che rappresenta le iniziative in campo e sugli spalti che sono state organizzate e declinate al sociale. Noi siamo la “Lega dei Pulmini” che partendo dalla sede dei club percorrono le strade dei nostri Comuni per raccogliere ragazzi e ragazze per formarli nel gioco del pallone e per toglierli dalle strade. La funzione, come si può considerare, oltre che tecnica, è sociale e si rivolge alla formazione umana. È la Lega Pro che ha aderito con entusiasmo e da subito al torneo IV categoria con atleti speciali con deficit cognitivi, ed è la Lega Pro che con i suoi club viene riconosciuta con il Best Practice della Figc per le attività nelle Scuole legate al calcio. Noi partiamo da qua. È il nostro punto di partenza ed è anche traguardo, che si lega ai valori e alla formazione. I “numeri” più interessanti da leggere sono i ragazzi e le ragazze che giocano, il loro sorriso e lo stupore negli occhi sono il primo posto sul podio.
Un’unica osservazione finale mi permetto: noi siamo la Lega del territorio, dei Comuni d’Italia; quando ci “giudicate”, fatelo non solo con i parametri con cui si valuta il calcio d’élite, quello della Serie A. C’è un aspetto sociale a cui annettiamo enorme valenza. So che è caro anche al giornale che lei dirige, e se vorrete approfondirlo, noi siamo a disposizione.
Presidente Lega Pro