Se l’intenzione del Comune di Livorno era quella di smentire il carattere ideologico dell’esclusione dell’associazione "I baluardi", temiamo abbia ottenuto l’effetto opposto. Nel suo comunicato, l’assessore Roncaglia dice che il progetto "non ha le caratteristiche di innovazione didattica richieste", senza però spiegare in quali parti non sarebbe innovativo. Anzi, l’unico rilievo che muove è, ancora una volta, legato ai principi dell’associazione e cioè alla sua difesa del modello familiare fondato sul matrimonio tra un uomo e una donna. Un’idea che, si sostiene, "crea disagio in bambini educati con diverse sensibilità". A questo punto, sarebbe interessante sapere che cosa intende l’assessore per "innovazione". Temiamo che si riferisca ai "modelli" promossi dall’ideologia gender che proprio in queste settimane entrano, eccome, in certe scuole. E senza nemmeno avvisare i genitori.