Se la nostra guida ai Rinascimenti d'Italia diventa «libre de chevet»
Caro direttore, grazie per lo splendido numero di luglio di 'Luoghi dell’Infinito', dedicato ai «Rinascimenti d’Italia». Ispira moltissime considerazioni. Dirò solo che spero che siano molti ad averlo come livre de chevet in questo fondamentale momento della storia nostra e dell’intera umanità.
Fabiola VaccaGrazie a lei, gentile e cara amica. È davvero un complimento prezioso, il suo, che mi riempie di gioia e, ne sono certo, inorgoglirà il collega Giovanni Gazzaneo che coordina con perizia e passione il lavoro di redazione del nostro mensile. Mi soffermo sulla bella espressione francese che ha scelto per definire quel numero di 'Luoghi dell’Infinito': 'livre de chevet'. Ovvero, letteralmente libro da capezzale, ovvero da tenere accanto a sé sul comodino. Pagine care e preferite, dunque. E per questo tenute sempre sottomano per l’ultima lettura del giorno o, magari, per la prima del mattino. Abbiamo davvero bisogno di una bellezza e di una profondità così servizievoli, che ci accompagnino e ci alimentino nei giorni contraddittori che stiamo attraversando e, dunque, ci guidino nella risalita ancora incerta che chiede a tutti noi cuore e visione... (mt)