Se di quei diciotto nostri pescatori ben dieci sono stranieri residenti
Caro direttore,
vorrei tornare sui quei 18 pescatori siciliani finalmente liberati dai loro sequestratori, in realtà ben 10 sono di nazionalità non italiana, a conferma del ruolo importante che rivestono gli stranieri residenti per sussistenza e crescita del nostro sistema produttivo. Nessuno ha sottolineato a dovere questa differenza nella composizione del gruppo di trattenuti in Libia per più di tre mesi. Forse per esser d’accordo sul fatto che «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali », come dice l’articolo 3 della Costituzione, bisogna che siano stati vittime dell’odiosa violenza del sequestro per diversi mesi da parte di un altro Stato o di un pezzo di esso?
Domanda giustissima, caro amico. Che ha in sé la risposta. Quei pescatori sono “nostri”: tutti, senza distinzioni. E nessuno a loro e alle loro famiglie, s’è azzardato a dire il contrario. Ricordiamocelo, se e quando ricomincerà la gazzarra del “noi” contro “loro”. Io spero di no, e sto con chi semina buone idee perché non succeda ancora.