Rifondare l'Onu è una necessità: servono coraggio visione, generosità
Gentile direttore,
mi sembra che, a parte il Papa, pochi abbiano notato il ruolo insignificante svolto dall’Onu nella guerra della Russia verso l’Ucraina. Penso che l’Onu dovrebbe essere rifondata per svolgere un ruolo di “polizia” mondiale e poter intervenire con forza nei conflitti. È utopico pensare che tutti gli uomini e quindi le nazioni vivano in pace senza un organismo garante che stabilisca delle regole e abbia l’autorevolezza per farle rispettare. Allora avrebbe senso chiedere il disarmo graduale delle nazioni, come noi cittadini disarmati siamo protetti dalle forze dell’ordine e non ci facciamo giustizia da soli come nel Far West.
Il punto, gentile signor Treglia, è esattamente quello che lei sottolinea: l’Organizzazione delle Nazioni Unite va rifondata. Oggi è la proiezione nel XXI secolo dei gelidi equilibri costruiti, alla metà del Novecento, dopo la fine della seconda guerra mondiale e viene sospinta all’irrilevanza non per mancanza di princìpi, di idee o di consapevolezza delle condizioni di popoli e Paesi, ma per le intermittenti e ormai sempre più frequenti paralisi provocate, in fasi cruciali come questa, dal “diritto di veto” riconosciuto a cinque Stati più uguali degli altri: Usa, Russia, Cina, Inghilterra e Francia. Serve lungimiranza per una simile rifondazione. O una nuova guerra mondiale. Decisamente meglio la prima strada. Che richiede – e penso che ne siamo convinti non soltanto lei e io – molto più coraggio, visione e autentica generosità.