Nuovo Calendario. Ridateci il Giovedì Santo
«A pensar male si fa peccato, ma si indovina». Il detto reso celebre da Giulio Andreotti non è sempre vero, ma sembra ben adattarsi alla decisione della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia di non inserire, nei giorni di vacanza del calendario scolastico del prossimo anno, il Giovedì Santo. Difficile parlare di dimenticanza, visto che i giorni successivi del Triduo pasquale (Venerdì e Sabato Santo) oltre ovviamente alla Pasqua di Resurrezione sono regolarmente inseriti. Strana scelta, dunque, perché non sembra frutto di sbadataggine.
Noncuranza, allora? Decisione ideologica? O, addirittura, la volontà di creare malumore? Di punzecchiare il mondo cattolico, di prendersi magari una piccola quanto inutile rivalsa, facendo uno sgarbo a fedeli e 'gerarchie' ecclesiastiche? 'Ecco i soliti cattolici che fanno del vittimismo', dirà qualcuno. Sbagliato, anche perché già in passato la Chiesa diede il proprio assenso a celebrare di domenica e a non considerare più festività infrasettimanali anche civili alcune solennità religiose importanti come Ascensione, Corpus Domini, Santi Pietro e Paolo, san Giuseppe e l’Epifania (ripristinata a furor di popolo nel 1986). Vennero 'spostate' anche due festività del tutto civili, come il 4 novembre e il 2 giugno (poi anch’esso ripristinato nel 2000). E allora il Governo nazionale giustificò questa scelta con la necessità di ridurre le occasioni di ponti vacanzieri e aumentare al contrario i giorni lavorativi in un ciclo economico difficile. Eravamo nel 1977.
Oggi si tratta soltanto di chiedere conto di decisioni che, in attesa di spiegazioni, non sembrano avere alcuna motivazione valida. Basta guardare il resto dei giorni di festa previsti dal calendario: in Friuli Venezia Giulia si resterà a casa lunedì 24 aprile 2017 e sabato 3 giugno 2017, giorni che, rispettivamente, precedono e seguono due festività nazionali, quelle della Liberazione (25 aprile) e della Repubblica (2 giugno). Dunque la Regione Friuli Venezia Giulia certifica nero su bianco 'l’obbligo' di ponte per le scuole del proprio territorio. Ma per la Settimana Santa nessuno sconto: a casa soltanto da venerdì 14 aprile, però fino a martedì 18 aprile. Peccato che questa esclusione del Giovedì Santo colpisca valori profondi di gran parte degli italiani. Non è una questione di tradizioni, ma di rispetto del credo e della religione professata da milioni di connazionali. La stessa «svista», come fu definita, venne compiuta anche dalla giunta regionale del Lazio per il calendario scolastico 2013/14. Ma, dopo la segnalazione, la festività del Giovedì Santo venne reinserita nel calendario scolastico per la soddisfazione di tutti. Compreso l’errore, c’è tutto il tutto il tempo per rimediare anche in Friuli Venezia Giulia.