Il direttore risponde. Reti ferroviarie moderne: dubbi e ragioni (non è vero che impediscono altre opere)
Caro direttore, in una lettera ad “Avvenire” pubblicata il 23 gennaio il signor Salvatore Scelfo, segretario nazionale della Filca-Cisl e delegato di quel sindacato di lavoratori per la Legalità e l’Ambiente ha tessuto le lodi della Tav affermando che dà lavoro a migliaia di persone e che farà andare da Milano a Parigi in 4 ore anziché 7. Ma che senso ha spendere 8,2 miliardi di euro (dati ministeriali) per scavare una galleria di 50 km solo per guadagnare 3 ore di viaggio? Con la stessa cifra si potrebbero ristrutturare 15mila scuole o altri edifici pubblici e dare lavoro a 150mila persone (dati Enea, riportati dal Movimento per la Decrescita Felice). Chi lavora nel sindacato dovrebbe porsi il problema di come investire al meglio le risorse per creare occupazione che sia anche utile e cercare di orientare i decisori politici a sostenere il settore della ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici e della salvaguardia e protezione del territorio. Le cifre che ho fornito dimostrano che la Tav è non solo una grande opera costosa e inutile ma anche che è in grado di creare poca occupazione rispetto a tante piccole opere diffuse.