Il direttore risponde. Regole del voto, rischio di «tirannia» Il vero antidoto è la partecipazione
Gentile direttore,
non si spiega tanto baccano attorno alla notizia della compravendita del voto. Non è sempre stato così? C’è il disoccupato che se lo vende per dieci euro (anche in carburante) e il gruppo industriale che mette in Parlamento una lobbista affinché curi i suoi interessi. Ma questo è il male minore rispetto allo scippo in itinere del potere del cittadino di scegliersi i suoi rappresentanti. Fra poco saranno tutti nominati, con grande risparmio sulla macchina elettorale che così sarà rottamata. Le tirannie si annunciano anche così, in modo soft, dolce, ma non per questo meno devastante.
Francesco Greco, Montesardo (Le)