Il direttore risponde. Quelle «ruspe» politico-mediatiche che o sono stupide o sono criminali
Signor direttore:
due zingare a “Mattino Cinque”: «Rubiamo alle vecchiette e se poi muoiono non c’importa niente», e può darsi che una di quelle vecchiette sia la mamma o la nonna di qualche buontempone stupidotto che le difende pure… Quelli che criticano Salvini per aver fotografato l’esatta realtà sui campi rom abusivi, che gli ipocriti amano alla follia purché lontani da casa loro, ancora una volta hanno perso una buona occasione per starsene zitti, infatti, sono proprio le loro stesse leggi “non uguali per tutti” che discriminano i cittadini onesti a favore dei loro pupilli. Le politiche scellerate che ci spremono, sono poi di manica larga verso i rom che a casa loro fanno quello che vogliono alla faccia di Angelino Alfano e della Guardia di Finanza, ebbene per tutti questi benpensanti consiglio di dare una ripassata al vocabolario della lingua italiana il Devoto-Oli alla voce ipocrita: «Simulatore di atteggiamenti o sentimenti esemplari». Che tradotto dal politichese significa: fate come vi dico ma non fate come faccio, cioè stiano alla larga dai palazzi del potere! Dare dello “stupido” a Salvini è come fare un gol, ma nella propria porta, o sputare controvento, e poi... “Chi sono io per giudicare?” allora si vede che Salvini è in buona o pessima compagnia, dipende dai punti di vista.
Enzo Bernasconi, Varese