Il direttore risponde. Quella piazza che si voleva negare agli anziani
Luisa Striati
La vicenda mi pare per fortuna già archiviata: le parole ferme del sindaco di Lerici, col riconoscimento che l’iniziativa ha tutte le carte in regola per essere avviata, hanno chiuso la partita. Mi pare giusto, però, spendere qualche parola a commento, perché ho l’impressione che gli «anticorpi» che si sono attivati a Tellaro alberghino, talvolta dormienti, in tante altre località del nostro Bel Paese. Sembra che nelle località turistiche, più o meno di moda, sia gradito solo quello che la tv definisce come «target commerciale», cioè le persone la cui fascia di età esclude i bambini e gli anziani. I piccoli disturbano e, talvolta, sporcano; i vecchi sono la testimonianza incancellabile che il fulgore della giovinezza è transitorio e che al tripudio del divertimento senza orari, segue un tempo in cui i limiti fisici si fanno inesorabilmente valere. Non hanno neppure bisogno di commento le scuse accampate dai sottoscrittori della protesta, centrate sulla incompatibilità «con l’economia delle vacanze» e sulla constatazione che «gli anziani pretendono tranquillità e il turismo vive di movimento, di incontri, di rumore...». Chi può dire che cosa liberamente possono desiderare i più anziani? Spetta a loro e solo a loro decidere se d’estate preferiscono affacciarsi su un terrazzino per ascoltare un concerto o assistere a una rappresentazione teatrale all’aperto o mescolarsi a una folla serale vociante. Spetta a loro scegliere la tranquillità in un altro luogo o godere della deliziosa (e niente affatto caotica...) Tellaro o chiudere semplicemente la finestra... Se poi si faranno tentare a condividere per strada un po’ d’allegria, sono certo che la gente di Tellaro saprà farli sentire a loro agio. Conosco profondamente quel lembo di Liguria e so, anche, come sanno essere gentili i liguri. Amano le occasioni di festa, non il chiasso e la gazzarra oltre i limiti. Che sono una prevaricazione per tutti, non solo per chi è avanti con gli anni.