La serie Tv Good Omens . Quell'ossessione d'ordine che spegne fede e sorriso
Un gruppo cristiano inglese, 'Return to Order' (Ritorno all’ordine) con una petizione online ha chiesto a Netflix la cancellazione della miniserie in 6 puntate Good Omens accusandola, per farla breve, di 'satanismo' e altre bazzecole. Quando l’autore e sceneggiatore Neil Gaiman ha fatto notare che la serie è su Amazon Prime e non su Netflix, si sono affrettati a correggere...
Ma cos’è Good Omens che, assicura chi l’ha visto, si segnala per umorismo raffinato e sottile? Il romanzo (in italiano Buona apocalisse a tutti), scritto nel remoto 1990 dallo stesso Gaiman e da sir Terry Pratchett, morto quattro anni fa, racconta di due 'agenti segreti' molto particolari: Crowley, inviato del-l’Inferno, e Aziraphale, che agisce per conto del Paradiso. Tengono d’occhio l’umanità dall’inizio dei tempi ed è normale che, come a volte accadeva durante la guerra fredda, alla fine solidarizzino, diventando perfino amici. Quando scoprono che i loro principali intendono scatenare l’Armageddon, ed è addirittura nato l’Anticristo, fanno di tutto per scongiurare la catastrofe. Suvvia, l’umanità non è poi così malvagia. Nei millenni hanno imparato ad apprezzarne i pregi. In effetti, non hanno alcuna voglia di tornare alle rispettive basi.
L’intreccio naturalmente è molto più complicato. C’è un libro di profezie tutte maledettamente precise, ma fino a un certo punto. E l’Anticristo nasce sì, ma per colpa di certe suore pasticcione non finisce nella famiglia americana ricca e cinica a lui destinata, dove poter coltivare la naturale predisposizione alla perfidia, ma in una mite e placida famiglia inglese di campagna. Il Dna conta, ma quanto pesa l’ambiente nel formare il carattere di un ragazzo e indirizzarne le scelte? Il tema, serissimo, è quello del libero arbitrio di cui anche l’Anticristo è dotato, essendo comunque umano. (E il diavolo fa le pentole ma non i coperchi...). In breve, il romanzo è godibilissimo, ricco di trovate. Intelligente.
E i due protagonisti, l’angelo Michael Sheen e il diavolo David Tennant (attore scespiriano noto soprattutto per essere stato uno dei migliori Doctor Who della storia della Bbc), sono bravissimi. Che cosa allora darà scandalo? La trovata degli 'agenti speciali' che solidarizzano? La voce di Dio che è femminile? Certo non Satana messo nel sacco, involontariamente, dalle suore pasticcione. Che cosa, allora? Il caso, in sé, è davvero minuscolo. Ma è l’occasione per riproporre il Grande Quesito: si può scherzare con le cose della fede? Fino a che punto? Quali modi sono accettabili: tutti, qualcuno o nessuno? Abbiamo sempre detto che non tutto è lecito e che quasi tutto dipende dal tono di voce, dal garbo, da gentilezza e leggerezza.
È vero che occorre sempre tener conto della sensibilità delle persone di fede, che mai vanno offese o confuse o umiliate in ciò in cui credono. Ma proprio tutte tutte tutte le sensibilità? Per capirci, è pressoché certo che qualcuno inorridisca di fronte a don Camillo che parla con un Crocifisso, mena cazzotti e familiarizza con i comunisti. Ma è Guareschi!, direte voi, è una storia comica. E allora?, ribatterebbero loro. Cancelliamo don Camillo? In quante novelle, storielle e barzellette ci sono angeli pasticcioni e diavoli bonaccioni? Tennant poi altri non è che un agente sovietico che solidarizza con il 'nemico'. Anziché sedurre l’umanità, ne è stato sedotto. Anziché combattere l’angelo Sheen, scopre quanto hanno in comune e fanno squadra. Questo sarebbe un racconto satanico? Una cosa purtroppo manca ad alcuni cristiani ipersensibili: l’abilità critica, l’arte di saper guardare, ascoltare, leggere e interpretare. Hanno un solo sguardo possibile, quello arcigno del censore; mai, purtroppo, quello mite e curioso dell’uomo libero. E pensare che i 'satanici' Gaiman e Pratchett dedicarono il loro romanzo «alla memoria di G. K. Chesterton». Proprio lui che scrisse: «La prova della bontà di una religione è il poter fare delle battute su di essa».