IL DIRETTORE RISPONDE. Quel «vuoto» a rischio di repliche
il suo editoriale su Avvenire di martedì 30 ottobre mi ha incoraggiato a scriverle perché ho visto che certe considerazioni che facevo tra me e me non erano, poi, sbagliate, e mi riferisco ai dati sull’astensione alle elezioni regionali in Sicilia. Sono rimasto sconcertato dai toni soddisfatti dei "vincitori". Sinora non ho sentito nessuno farsi carico di «capire il vuoto» come titola il suo editoriale. Eppure ci sarebbe molto da riflettere. I numeri aiutano a capire meglio il problema rispetto alle percentuali: quando su 4.647.159 elettori si sono recati a votare 2.203.574, vuol dire che 2.443.585 persone, (845.692 in più rispetto al 2008), hanno deciso di non esercitare il loro diritto di voto, e questo è un problema che dovrebbe indurre a serie riflessioni. A questi vanno aggiunte le schede bianche e nulle, che come ha detto un giovane intervistato in tv, sono spesso frutto di una scelta: per non legittimare i candidati, nella convinzione che stavolta "scegliere il male minore" sarebbe stato uno sbaglio. Ho l’impressione che si sia rotto il patto di fiducia tra eletti ed elettori che è il fondamento della democrazia rappresentativa, e che invece di concentrasi sui toni di soddisfazione e sulle manovre per alleanze di potere, sarebbe bene che i politici si impegnassero in una riflessione approfondita mettendosi al lavoro per recuperare la fiducia della gente. Non ho grandi proposte in merito, se non quella di presentarsi agli elettori con persone nuove, serie e che abbiano a cuore il bene del nostro Paese. Avvenire per parte sua, accendendo i riflettori su questi e altri problemi svolge un servizio prezioso. Aiutare a capire è già un passo importante. Le auguro buon lavoro e la saluto con tanta cordialità.
Antonio De Biasi