Il direttore risponde. Quel “per sempre” che dura anche nella malattia
Lorenzo Daniele, Roma
«Nella gioia e nel dolore, in salute e nella malattia...». La sua lettera, caro signor Lorenzo, mi ha fatto tornare alle labbra la promessa nuziale che anch’io porto nel cuore e che ho visto e continuo a vedere realizzata, in molti modi diversi, nei «giorni della vita» di tanti. L’impegno ad «amarsi» e «onorarsi» di un uomo e di una donna, la scelta di costruire insieme una famiglia e un progetto, è quanto di più intimo e coinvolgente possiamo immaginare eppure non è mai solo un affare privato. Lei, ispirato dal bel testo di D’Alessandro e segnato dalla sua esperienza, ha saputo ricordarcelo con estrema delicatezza eppure con grande forza. Gliene sono grato, gentile amico. Vorrei che chi ha responsabilità politiche fosse raggiunto dalle sue parole e ci riflettesse su. Nel tempo di crisi in cui siamo immersi dicono con sobria e straordinaria efficacia del valore del matrimonio e dei doveri di solidarietà e di assistenza degli inabili che una società civile, capace di un welfare maturo e sostenibile, dev’essere sempre in grado di riconoscere e garantire.