Il direttore risponde. Quali speranze per infrastrutture al passo con l’Europa?
Antonio Leonardi
L'Autostrada Salerno - Reggio Calabria è la dimostrazione che il problema non sta né a destra né a sinistra, perché l’intollerabile stato di quell’arteria vitale affonda negli eoni della storia politica del nostro Paese, accomunandoli, purtroppo, sotto il segno del pressapochismo e dell’inconcludenza e non di rado macchiandoli anche di sospetti di connivenza con l’illegalità. Segnali positivi come quello dell’alta velocità ferroviaria sulla direttrice MilanoRoma- Napoli, realizzata rispettando i tempi previsti, non riescono a cancellare l’impressione di inefficienza e di distorsioni che si accompagnano alla gestione di tante iniziative e infrastrutture, basti pensare alle diatribe sull’Expo 2015 o a quelle sull’aeroporto di Malpensa. L’Italia sembra in grado di dare un’immagine positiva di sé solo nelle emergenze; nella quotidianità viceversa si perde, naufragando spesso tra miopie, insipienza e interessi poco chiari. Le infrastrutture restano un problema cruciale per garantire un futuro prospero al Paese. Senza nascondersi le conseguenze del terremoto dell’Abruzzo, che sommandosi alla crisi economica planetaria, impongono una ridefinizione di obiettivi e priorità, l’Italia non può accodarsi alle posizioni di retrovia limitandosi a tappare i buchi. Non si tratta solo delle infrastrutture in senso classico – strade, porti, aeroporti, strutture per l’intermodalità... –; c’è arretratezza anche sul versante telematico, con una parte cospicua del Paese ancora priva della banda larga e un’altra porzione non trascurabile che ne dispone ma con caratteristiche alquanto scadenti. In questo campo le aspettative maggiori erano riposte nel WiMax, tecnologia in grado di assicurare connettività senza fili a banda larga anche in zone irraggiungibili dai cavi. Purtroppo a più di un anno dall’assegnazione delle frequenze, ben poche sono le zone in cui qualcosa si è mosso. Di fronte a tutto ciò l’esempio dell’autostrada a idrogeno appare, tristemente, fantascienza; un traguardo molto meno ambizioso, ma che credo sarebbe vivamente apprezzato dagli automobilisti che sempre più numerosi acquistano vetture alimentate a metano, sarebbe quello di rendere disponibili capillarmente, anche lungo le autostrade, distributori di questo combustibile. Ma forse è un auspicio troppo modesto.