"Prime scuole" inavvicinabili e tre pessimi (dis)educatori
Gentile direttore
mi permetto di scriverle, come insegnante che ha dedicato più di trent’anni alla formazione dei giovani, per comunicare la perplessità e il dolore che genera la chiusura fisica delle scuole elementari e medie inferiori in Campania e Puglia. Le scuole elementari in queste Regioni o continuano a rimanere serrate, come in Campania, o di fatto, è il caso della Puglia, vedono rimosso per sentenza l’obbligo scolastico, visto che il Tar ha deciso che siano i genitori a decidere se mandare i figli in classe o no. Perché? L’ultimo Dpcm ne aveva stabilito l’apertura perché il fatto che i bambini diffondano il contagio frequentando la scuola è tutto da provare; inoltre i bambini così piccoli incidono assai poco sui mezzi di trasporto, giacché le scuole sono per lo più di quartiere. Mentre è certo che la maggioranza dei bambini non vive in villette dotate di tutti i cablaggi, non in tutte le case ci sono tre computer e quattro tablet. Il più delle volte la connessione è lenta, le case sono piccole e i parenti occupati nel lavoro e nelle altre incombenze. In queste circostanze la didattica online, che prevede un bambino solo davanti allo schermo per ore, quando pure venga avviata, è inefficace. Ed è certo che, fuori dalla scuola, i bambini si trovano in balia di tre “educatori”: la solitudine, l’ozio e la strada. Siamo invitati da papa Francesco a dedicare la nostra attenzione agli ultimi. I bambini, soprattutto quelli non privilegiati, sono oggi i più deboli, perché non hanno voce né rappresentanza.
Mi sono speso su questo giornale e in pubblici dibattiti così tanto su questo tema, che lei sa già, gentile e cara signora Mazziotti, di avermi inviato riflessioni in totale sintonia con le mie, per quel che valgono. Sia chiaro: stimo molto il lavoro a distanza di tanti ottimi insegnanti e la felice creatività di tanti altri per inventare una prossimità utile anche nel tempo del distanziamento fisico, ma vedo tutti i problemi da lei indicati. Soprattutto (ma non solo) per le “prime scuole”, le elementari e le medie. Grazie.