Il direttore risponde. Priebke: dolore, rabbia e pietà
Gentile direttore,
dal momento che lei sottolinea la necessità di dare sepoltura a ogni uomo, persino quello della peggior specie, e fa riferimento al virus della smemorizzazione che dilaga, che ne dice di ricordare come è stata gestita la sepoltura di Eichmann, collega del centenario Priebke appena deceduto comodamente nel suo letto senza far cenno al minimo pentimento e negando ciò di cui si è reso partecipe? Eichmann fu impiccato e poi cremato e le sue ceneri sparse per il Mediterraneo. Forse, data la situazione, si potrebbe rispolverare questa pratica che dà fin troppa dignità a una persona che ha avvelenato lo scorso e il presente secolo con la sua presenza di odio e morte. Sa, esistono molte persone che non credono in Dio e che quindi non possono rimettersi al suo giudizio. Mi sembra che la giustizia umana abbia decisamente fallito in questa vicenda: sarà il caso che almeno non sbagli ora che quell’individuo è passato a miglior vita.
Elisabetta