Le firme che “Avvenire” pubblica oggi significano tante cose: per Asia Noreen Bibi, per ogni altro perseguitato per la propria fede e per noi tutti. Significano fraternità cristiana, solidarietà umana, invocazione a Dio, appello agli uomini, amicizia, amore per la libertà... Dietro ognuna di queste firme ci sono messaggi di persone semplici, famiglie, piccole e grandi comunità, donne e uomini importanti nei loro campi. Solo una cosa quelle firme non significano: polemica o invettiva. Ci rivolgiamo con rispetto e urgenza al Presidente del Pakistan, chiedendo libertà per Asia Bibi dopo più di tre anni di carcere, perché a essere stata giudicata «blasfema» da un giudice islamico è semplicemente la fede cristiana di una donna. Prevalgano verità e giustizia. E, nel nome di Dio misericordioso, solo per amore, vinca l’umanità.