Politica e informazione sono la stessa cosa? No, ma entrambe servono ai cittadini
Caro direttore,
credo che la politica e l’informazione debbano essere la stessa cosa, nel senso che l’una e l’altra dovrebbero dare voce anche all’ultimo cittadino, per creare un mondo a misura d’essere umano. Entrambe, politica e informazione, non dovrebbero più dare voce sempre agli stessi, quelli che si ergono a rappresentanti del popolo magari anche in buona fede, ma alla fine in modo insostenibile. Credo, insomma, che un giornale o un’emittente televisiva dovrebbero dare voce a tutti. Lei dedica spazio in una pagina del suo giornale alle lettere al direttore, ma io penso che dovrebbe dedicarlo in toto.
Rispetto la sua opinione, gentile e caro signor Dall’Asta, e comprendo ciò che la induce a invocare spazi mediatici come grandi luoghi – diciamo così – di 'assemblea delle idee' della gente semplice e non soltanto dei soliti noti. In parte sono anche questo, i media ben fatti. Ma un giornale (o un tg o un gr) serve – se serve – per informare sulla vita del mondo, dando consapevolezza della realtà e materia di riflessione a chi vuol ragionare e intende partecipare per tentare di cambiare ciò che non va e per provare a spingere più avanti cammini e iniziative ben indirizzate. Perciò l’informazione e la politica paiono anche svolgere ruoli sovrapponibili, e in certi casi sembrano fondersi e confondersi, ma hanno strutturalmente compiti diversi. E quando coincidono (quando cioè si realizza un controllo politico sui media) siamo sempre di fronte a un problema e a una condizione di rischio. Vero è, però, proprio per quanto appena detto, che politica e informazione possono e debbono servire la vita, le preoccupazioni e le attese dei cittadini e delle cittadine, e non pensare solo a servirsene.