Opinioni

Il mio «no» da vecchio alpino. Più ti armi più spari

Ferdinando Camon giovedì 28 giugno 2018

Un’inchiesta del Censis dice che aumentano di molto gli italiani favorevoli al possesso di un’arma da fuoco in casa, e questo mentre al governo c’è chi annuncia di preparare nuove leggi per favorire la «legittima difesa». Avremo dunque case più autodifese. A dispetto del numero dei furti e dei crimini di sangue (in calo), è un fatto che si percepisca un pericolo maggiore, nelle case e nelle città. Che la risposta migliore a questa percezione d’insicurezza sia difendersi da sé, armandosi e addestrandosi a sparare, è un’altra questione.

L’arma che gli italiani vorrebbero procurarsi è la pistola, per la difesa individuale e ravvicinata. Evidentemente la loro fantasia immagina di scoprire all’improvviso in casa di notte un intruso, e di dover difendersi sparandogli. Di qui due esigenze: avere un’arma corta, semiautomatica, e saper mirare su un bersaglio che si sposta. Semiautomatica vuol dire che quando premi il grilletto spara un colpo solo, per spararne un altro devi ri-premere il grilletto. Questo meccanismo di fuoco a intervalli serve perché col meccanismo a fuoco continuo, se nella notte in casa tua ti vedi davanti un ladro, il tuo istinto è di sparargli tutti i colpi che hai, dopo di che sei spacciato, ti trovi senza colpi di fronte a un nemico che, se è armato, può tranquillamente vendicarsi.

Che il popolo soffra, consciamente o inconsciamente, questa situazione, è brutto. È brutto non che senta il pericolo, ma che non si senta difeso. Che non abbia fiducia nello Stato. Che voglia ergersi a Stato. Che si armi, facendosi poliziotto di se stesso. È un trend che sta marciando.

E un po’ alla volta cambia l’uomo, la famiglia, la società. Cambia la mente, la parte conscia e la parte inconscia. Cambia i nervi e il pensiero.

E quindi le azioni e le reazioni. Ho io una pistola in casa? No. L’ho avuta? Sì. Quando? Quand’ero soldato, ufficiale degli Alpini. L’ufficiale ha una pistola in dotazione. Mi sono accorto che sapevo sempre dov’era. Marciando, puoi portarla al cinturone, sul fianco destro o sul sinistro. Per quanto possa sembrare strano, se usi la mano destra ti è più facile estrarre la pistola dal fianco sinistro. Il problema è quando vai a letto. L’arma è una dotazione importante, non devi mai perderla. La cosa migliore è tenerla vicino al tuo posto letto, a portata di mano. A maggior ragione oggi, se pensi di doverla afferrare di colpo, per usarla contro un ladro che scopri in camera tua. Per afferrarla di colpo, in un brusco risveglio, devi sempre sapere dov’è, anche quando non sei sveglio. Tu diventi un tutt’uno uomo-arma. Non dico come i soldati di professione o di vocazione, tipo i marines, che non s’addormentano se non hanno recitato la preghiera del fucile, ma dico che l’uomo armato ha una mentalità diversa dall’uomo disarmato, fa ragionamenti, pensieri e sogni diversi.

Visto che siamo partiti dall’annuncio di un ministro che intende facilitare la difesa privata, diciamo che l’uomo armato è diverso anche 'politicamente' e vota in maniera diversa. Poiché suppongo che la pistola la terrebbe in una nicchia sulla sponda del letto, dalla parte sua, prima di addormentarsi allungherebbe una mano per sentire se è lì. L’arma è il suo angelo custode.

No, non mi piace l’uomo armato, il tempo armato, la società armata. In un popolo, si spara tanto di più quante più armi ci sono. In un popolo più armato, ci sarebbero più incidenti. Non mi sentirei più sicuro. Non devo essere io a difendermi. Dev’essere lo Stato. L’uomo che comincia ad armarsi comincia sempre dalla pistola, ma poi non si ferma più: la pistola esercita una seduzione tattile, ha l’impugnatura zigrinata, una volta presa in mano non la metteresti più giù. È una droga. Quei 39% d’italiani vogliosi di fare la prima esperienza, subito dopo soffrirebbero di dipendenza.