Piazzale Cadorna di Milano diventi Piazzale Gino Strada: atto due volte giusto
Caro direttore,
abbiamo tutti negli occhi le immagini sconvolgenti degli adulti e dei bambini in fuga disperata da Kabul. La conquista di Kabul da parte dei taleban è il tragico epilogo di una guerra che non si sarebbe mai dovuta iniziare. Benedetto XV definiva la guerra una «inutile strage» mentre san Giovanni Paolo II gridava, inascoltato, «mai più la guerra, avventura senza ritorno ». Parole attualissime. Infatti, i soldati oggi ritornano ma lasciano dietro di sé macerie, disastri e una situazione perfino peggiore di quella iniziale e dagli sbocchi imprevedibili. L’Occidente, la politica internazionale, la diplomazia, l’attuale presidente degli Usa (e i suoi immediati predecessori) ne escono con le ossa rotte. In contrapposizione a questo scenario oscuro e terrificante, pochi giorni prima della caduta di Kabul ci ha lasciati il dottor Gino Strada, una figura nobile e luminosa che tanto ha operato in Afghanistan e che sarà ricordata per sempre per il suo impegno umanitario con Emergency in favore delle vittime di guerra e contro la guerra. Il suo No alla guerra 'senza se e senza ma' e il suo impegno umanitario nella cooperazione internazionale indicano la via da seguire per costruire un mondo più giusto e in pace. In questi giorni sul sito Change.org è stata lanciata una raccolta di firme per intitolare un luogo importante di Milano, oggi Piazzale Cadorna, al suo nome: Piazzale Gino Strada. Da un uomo di guerra a un uomo di pace. Nessuno lo merita più di lui, e una cultura di pace, oggi indispensabile, si costruisce anche attraverso questi gesti simbolici.
Condivido pienamente l’idea di intitolare quel piazzale milanese, cruciale 'incrocio' di itinerari non solo cittadini, a Gino Strada. È una proposta doppiamente giusta. Per rendere onore a un 'medico integrale' e a un grande operatore umanitario e di pace come il fondatore di Emergency. E per compiere un atto di giustizia. I lettori come lei, caro dottor Salvi, infatti sanno come la penso anch’io sulle piazze e sulle vie italiane intitolate a Cadorna – che non fu solo uomo di guerra e protagonista della disfatta di Caporetto, ma anche algido teorico e decisore degli assalti in massa 'costi quel che costi' nella guerra di trincea, e iniquo ispiratore della decimazione di tanti incolpevoli soldati italiani. La gran parte degli storici è di questa opinione, anche se c’è chi ancora lo esalta. Per quanto mi riguarda quando il nome di Luigi Cadorna verrà cancellato dalla toponomastica (e lasciato solo nei libri di storia) sarà sempre troppo tardi.