Perché sia festa ogni giorno per le donne e per gli uomini
Gentile direttore,
è l’8 marzo è vorrei esprimere delle semplici riflessioni sulla festa che stiamo celebrando: come donna mi fa piacere ricevere un bel mazzolino di simpatici e allegri fiorellini e sentirmi un po’ festeggiata da famigliari e conoscenti, ma penso a tutte quelle donne che vengono trattate ingiustamente, o addirittura in modo inumano, da parte di uomini che non sono veri uomini. E allora, più che una festa, dovrebbe essere un’occasione di riflessione e sensibilizzazione, che però non dovrebbe ridursi a un’unica giornata. Comunque, avverto una stonatura, o meglio una incompletezza. Forse, sarebbe più giusto cambiare il nome di questa giornata, oppure almeno aggiungere anche un’altra festa che completi questa. Innanzitutto perché ci sono purtroppo anche tanti uomini nel mondo che non vedono ancora riconosciuta la propria dignità e i propri diritti! E ci sono anche tantissimi uomini - e tanti ce ne sono sempre stati - che fanno onore al genere umano, persone di valore che si impegnano ogni giorno nella famiglia, nel lavoro, nella società e meriterebbero certo che ci fosse anche una 'festa dell’Uomo'! Inoltre, insomma, le donne senza gli uomini non esisterebbero nemmeno e non sarebbero certo felici e così viceversa gli uomini senza le donne non sarebbero nulla! Anche il termine 'parità' mi appare in parte riduttivo, perché donne e uomini sono sì entrambi persone, ma presentano anche delle differenze, che sono in realtà delle ricchezze e che si completano a vicenda... Perché non celebrare una 'festa della Persona'! Oppure trovare un altro modo di esprimere il desiderio, la speranza e la gioia di essere 'uomini e donne insieme' – non contro e non separatamente –, uomini e donne che collaborano per il bene comune, perché non ci siano più discriminazioni, prepotenze, violenze contro nessuno. Ringrazio lei e tutta la redazione di 'Avvenire' per il vostro prezioso lavoro.
Clara Santagiuliana, Arcore (Mb)Viviamo, amiamo, educhiamo, rispettiamo, crediamo perché sia così ogni giorno e, come si dice, 'faremo la festa' alle insopportabili discriminazioni non alle belle differenze. Grazie della sua chiarezza di idee, cara signora Clara, e del suo condiviso desiderio. Ci sono tanto lavoro e tanta vita buona da fare, per intanto, teniamoci cari i giorni come l’8 marzo che ce lo ricordano.