Il direttore risponde. Per una nuova finanza e non solo
Caro direttore,
stimolato dall’articolo del professor Luigino Bruni del 15 aprile dal titolo "Nuovo patto per l’Europa" che stigmatizza il comportamento del capitalismo finanziario, articolo che condivido pienamente, desidero fare alcune osservazioni. I beni servono per vivere, la finanza serve per diventare ricchi.
Il problema è che la politica non ha posto regole che limitino il "gioco della finanza". Sì perché di gioco si tratta: la finanza è come se fosse un grande Monopoli, dove chi ha soldi o case cerca di farli "fruttare al massimo" nel più breve tempo possibile. Ma questo è vero "frutto" o forse è "sfruttamento"? Servono regole, dunque, e io ritengo che le prime siano le seguenti: 1. Le banche devono fare le banche, questo vuol dire che raccolgono i soldi dai clienti per prestarli a chi ha dei progetti; verificando la bontà dei progetti e stabilendo la giusta remunerazione. Le banche facendo solo questa attività saranno spronate a raccogliere denaro e a prestarlo operando in modo efficiente ed efficace. Pertanto le banche non devono più "fare finanza". 2. Gli strumenti derivati si possono usare solo se si possiede il "sottostante", siano essi beni piuttosto che titoli. Così facendo si toglie legna alla speculazione e si spegne l’incendio della crescita a dismisura dei prezzi delle materie prime e delle derrate alimentari. I "future" o i famosi Cds (il più diffuso e usato derivato di natura creditizia, ndr) li puoi comprare o vendere solo se hai il titolo sottostante, altrimenti non deve essere possibile. In sintesi è necessario cambiare passo, mettere regole semplici e chiare al governo mondiale della finanza. Credo che la "Tobin Tax" sia solo un modo per rendere più costoso "il gioco della finanza", non la soluzione. E credo che l’impegno dei cattolici per il prossimo futuro debba essere quello di entrare nella "fornace della finanza" per darle delle regole, affinché non bruci più persone e ricchezza. Penso sia ora di iniziare sicuramente da un patto europeo su nuove regole per la finanza. Con grande stima e ammirazione per l’ottimo ed eroico lavoro che Avvenire sta facendo, le porgo i miei cordiali saluti.
Giovanni Grioni, Milano