Botta e risposta. Per il Cytotec serve la «ricetta». Ma ulcere (e aborti) non aspettano
Gentile direttore,
ho letto con interesse l’articolo di Graziella Melina riguardante il 'Giardino degli angeli' ('Avvenire' del 1° novembre 2018), vorrei però fare una precisazione su quanto asserisce il direttore Popolo. Il Cytotec non è un farmaco di libera vendita, ma soggetto a presentazione di ricetta medica non ripetibile, quindi da trattenere da parte del farmacista all’atto della consegna del farmaco, proprio per evitare un uso scorretto.
Gentile dottoressa,
il direttore mi invita a dialogare con lei e io posso assicurarle che il neonatologo Giuseppe Popolo, intervistato da 'Avvenire' nel servizio che lei cita, ha ben presente natura, azione e vincoli per la prescrizione del Cytotec, «farmaco usato per prevenire le ulcere gastriche» e purtroppo off label (cioè al di fuori delle indicazioni) anche per procurare l’aborto. Ma è la stessa esperienza clinica a fargli riferire, con amaro realismo, come nelle farmacie accada anche che non si verifichi sempre tutta la documentazione necessaria. Diversamente, il fenomeno degli aborti indotti con questo farmaco senza alcun controllo medico – specie tra le persone più povere e fragili, come le immigrate – non sarebbe così diffuso, documentato e tristemente noto alle cronache, almeno alle nostre...