Diocesi di Palermo. Una scelta ecologica. Per il Creato e per i più poveri
«I miei fratelli più piccoli». Come servitori del Vangelo, siamo chiamati a proteggere i nostri fratelli e sorelle più vulnerabili. In modo particolare, i poveri e gli emarginati meritano una nostra attenzione speciale. Sono proprio queste persone vulnerabili a subire maggiormente le conseguenze della crisi climatica. Questo è il motivo per cui l’Arcidiocesi di Palermo ha deciso di aderire alla Campagna di disinvestimento dai combustibili fossili. Il cambiamento climatico non è solo lo scioglimento delle calotte polari o il rischio di estinzione di specie animali, di habitat e di organismi viventi. Il cambiamento climatico riguarda la sofferenza umana vissuta dalle nostre sorelle e dai nostri fratelli.
La triste verità è che il cambiamento climatico ci renderà probabilmente più affamati, più malati, più belligeranti. Di fatto, l’Organizzazione mondiale della sanità stima che 150mila persone siano già morte ogni anno a causa dei cambiamenti climatici. Coloro che subiscono il peso di questa tragedia sono tra i membri più vulnerabili della nostra famiglia umana. I poveri, i giovani, le donne e i bambini sono più esposti a questa crisi e sono coloro che hanno meno possibilità di recupero. È più probabile che le persone vulnerabili vivano in alloggi arrangiati, precari, facilmente spazzabili via da eventi climatici, e meno probabile che siano capaci di ricostruire le proprie case. Hanno poche possibilità di accesso alle medicine quando prendono la malaria o sono aggrediti da malattie virali.
Quasi sicuramente vivono di agricoltura di sussistenza e hanno poche possibilità di reimpiantare le colture che garantiscono la sopravvivenza alla famiglia quando si verifica una siccità inaspettata. Queste vulnerabilità non riguardano solo Paesi lontani. Di anno in anno, gli effetti del cambiamento climatico diventano sempre più evidenti anche in Italia. La nostra terra è devastata da fenomeni atmosferici che vanno oltre ogni prevedibilità e ciò sta rendendo la vita difficile ai nostri agricoltori, danneggiando in modo particolare l’agricoltura a dimensione familiare che provvede ogni giorno a portare nelle nostre case il pane quotidiano. Inoltre, i cambiamenti climatici sono un fattore determinante della migrazione umana e il flusso di migranti climatici è destinato ad aumentare. Prendersi cura di questi migranti, ora e in futuro, è di cruciale importanza e – come ci ricorda papa Francesco nella Laudato si’ – «è tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale [...] La mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle è un segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile».
La Chiesa ha riconosciuto da molti secoli la chiamata a prendersi cura delle persone ai margini della società come chiave per vivere la nostra missione da seguaci di Cristo. L’opzione preferenziale per i poveri è un principio guida fondamentale del Vangelo e la ricaduta è la giustizia sociale ed economica. Nel corso dell’ultimo secolo è emersa nella Chiesa la consapevolezza della responsabilità del prendersi cura della diversità della vita sulla Terra, compresa la responsabilità di tutelare i sistemi ecologici che sostengono la vita stessa. Nella Laudato si’, papa Francesco ha dato nuova chiarezza espressiva a questi insegnamenti che ci hanno guidato per anni. Tra i tanti punti toccati dall’Enciclica, il Santo Padre pone al centro dell’analisi la radice umana della crisi ecologica, quel «paradigma tecnocratico che tende ad esercitare il proprio dominio anche sull’economia e sulla politica», che va «creando uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni» e che causa «tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri». Attivare la conversione ecologica contrastando tale paradigma, mettendo al centro della finanza la dignità umana, è una scelta quanto mai opportuna oggi.
L’opzione della Chiesa di Palermo che accoglierà il Santo Padre in visita il 15 Settembre assume un alto valore simbolico in relazione al XXV del martirio del beato Pino Puglisi, che tanto amava e rispettava il Creato in tutte le sue forme. Condividiamo questo impegno con altre istituzioni cattoliche da tutto il mondo e in solidarietà con gli uomini, donne e bambini che si rivolgono a noi con speranza per un domani più giusto, sicuro e pulito. Siamo certi che altre diocesi si uniranno aderendo alla Campagna cattolica sul disinvestimento la cui rilevanza è stata sottolineata dai vescovi italiani nel messaggio per la 13ª Giornata nazionale per la custodia del creato.
Arcivescovo di Palermo