Il direttore risponde. Pedofilia, ansia di giustizia e di verità
Silvano P.
Certamente, gentile amico: i sospetti vanno fugati con decisione e credo che moltissimi si siano ormai resi conto che questo sta già avvenendo. Ma penso anche – perché conosco i numeri del fenomeno e le realtà che ne sono inquinate – che i riflettori puntati solo ed esclusivamente sulla Chiesa cattolica illuminino appena un dettaglio dell’immane scandalo pedofilia. È in questo senso che parlerei di «punta dell’iceberg». Sabato scorso abbiamo cercato – in quattro pagine dense di dati, stime, testimonianze e storie – di renderne percepibili le terrificanti proporzioni. La pedofilia non è un problema "cattolico", è uno dei drammatici problemi di un mondo degli uomini che si rivela anche perverso mercato di vite e di desideri, pervaso dalla cupidigia di ogni possibile appagamento (e assoluzione) alle brame di possesso. Certo, tutto questo a noi cattolici pesa di più. E non perché ci scagliano contro, come pietre e disonore, fatti e situazioni, ma perché per noi – l’ho scritto pochi giorni fa e lei, caro Silvano, lo testimonia qui in modo accorato – il male fatto ai piccoli e ai deboli è sempre e comunque insopportabile e ingiustificabile.