Il direttore risponde. Patriciello: «Nuzzi mi voleva come testimonial ma senza che leggessi il libro». Gioco scoperto
Caro direttore,
lunedì 12 ottobre, ricevo sul mio cellulare un messaggino da un numero sconosciuto: «Buongiorno, don Maurizio, sono Gianluigi Nuzzi, scrittore e conduttore di Quartogrado su Rete4. Volevo chiamarla per parlarle brevemente di una cosa. Quando posso disturbarla? Grazie. A presto». Chiamo io. Una chiacchierata cordiale. Nuzzi mi chiede se ho avuto modo di leggere qualche suo libro. Risposta affermativa. Aggiungo che non sono di quelli che a tutti i costi vogliono difendere chi si è reso colpevole di scandali e abusi nella Chiesa. Siamo servi della verità non della menzogna. Nuzzi mi propone di essere accanto a lui a Roma il giorno 9 novembre 2015 quando in una «importantissima conferenza stampa» presenterà il suo ultimo libro. "Perché mai avrà pensato a me?", mi domando. Gli chiedo, allora, di inviarmi subito il libro per poterlo leggere e meditare con serenità per poi decidere di conseguenza. Nuzzi si segna il mio indirizzo e-mail e ci salutiamo. Dopo qualche giorno ritelefona. Comprendo subito che ha difficoltà a mandarmi il libro, per cui senza perdere tempo gli dico: «Gianluigi, guarda che stai parlando con una persona seria…». Il libro non arriva. Ancora qualche giorno e richiama: «L’editore – dice – non è d’accordo sull’invio». Bene, possiamo anche salutarci. Invece mi propone di venire a Napoli personalmente per «spiegarmi» il libro. Resto basito. «Gianluigi, ma che dici? Tu che sei uno scrittore non sai che un libro si legge e non si spiega?». Insiste. Superfluo sottolineare che sulla base di quella "spiegazione" avrei dovuto a mia volta commentare il libro in una «conferenza stampa internazionale». Insisto anch’io: posso eventualmente parlare solo di ciò che conosco. Nuzzi annota di nuovo il mio indirizzo promettendo di inviarmi il libro. Il libro non è mai arrivato. E lo scrittore non si è fatto più sentire. Sono rimasto con la sensazione che volesse tirarmi un tiro mancino. Da questi strani modi di fare, naturalmente, sono distante mille miglia. Forse Nuzzi non poteva immaginarlo.
Padre Maurizio Patriciello