Estrema destra. Non sono assalti da operetta ma le democrazie hanno forza
L’assalto al Bundestag di Berlino pianificato – e fortunatamente non realizzato – dal gruppo di estrema destra tedesco Reichbürger è parente stretto di quel QAnon che ispirò l’assalto a Capitol Hill a Washington il 7 gennaio 2021. Il Reichbürger è un movimento che nega la legittimità della Repubblica Federale Tedesca e teorizza la rinascita dell’impero germanico. Il nome stesso, “Cittadini del Reich”, rimanda a quel Kaiserreich (detto anche Secondo Reich) che fu la denominazione ufficiale con cui dal 1871 al 1918 si volle designare l’impero degli Hohenzollern il cui principale artefice fu il cancelliere Otto von Bismarck. Un pro-getto caricaturale e palesemente anacronistico, a conferma del quale il supposto ispiratore sarebbe il principe Heinrich Reuss XIII, un settantunenne uomo d’affari che ha radunato nelle stanze accoglienti del suo castello di Bad Lobenstein in Turingia un folto manipolo di cospiratori di rango – si parla di militari, politici, industriali, magistrati – allo scopo di rovesciare con la forza il governo e instaurare un Quarto Reich presieduto dal principe stesso.
Caricaturale, abbiamo detto, memori delle sgangheratezze dei putsch in stile germanico: su tutti, il fallito colpo di Stato di Adolf Hitler del novembre 1923 alla Bürgerbräukeller a Monaco, ma anche il putsch del luglio 1934 da parte dei nazisti austriaci a Vienna, quattro anni prima che la nazione venisse incorporata nel Terzo Reich. Ma attenzione: al di là degli aspetti folkloristici – le corna di Jake Angell, lo sciamano di QAnon che scorrazzò in stato di allucinata alterazione per le stanze del Senato a Washington, il complotto ordito in Germania dall’immancabile personaggio di sangue blu ribollente di antisemitismo – queste due imprese ci rivelano come fragili e al tempo stesso estremamente forti siano oggi le democrazie.
La loro fragilità è sotto gli occhi di tutti: un manipolo di congiurati, una piccola orda di hooligans, una consorteria di paramilitari e membri deviati dei servizi di sicurezza possono sorprenderne e minacciarne la stabilità, gettando la società intera nell’incertezza e nella paura del domani. Ma questa fragilità è figlia della roccia dura su cui è stata edificata una società democratica. Così la vedeva nel 1942 Karl Popper nel suo La società aperta e i suoi nemici: «La società aperta – scriveva – è entità fragile ma indistruttibile nella sua volontà di potenziare le relazioni fra il singolo individuo e la collettività abbandonando lo spirito del tribalismo ».
Un tribalismo che oggi prende nuove forme (le fake news, il ribaltamento dei valori, la storia riscritta a uso del tiranno: superfluo qui citare i maestri supremi della falsificazione e della dezinformacija – ovvero la Russia degli zar, poi di Stalin, oggi di Putin – senza naturalmente sottovalutare i propagandisti d’Occidente e, insieme, antichi rituali (la realtà come pensiero magico, la tradizione come mitizzazione del passato, la studiata ignoranza dei rapporti di causa-effetto), i cui esiti finiscono per essere sempre tragicamente simili: l’assalto fisico al potere come figlio dissoluto e violento dell’antipolitica.
Eppure qui come a Washington siamo ben lontani dalla presa della Bastiglia o dall’assalto al Palazzo d’Inverno, fatti storici e rivoluzionari assieme. Qui, invece, non abita alcun proposito rivoluzionario, nessuna ideologia, nessuna visione politica. Soltanto un distorto pensiero volto a manomettere la democrazia in nome di un fumoso quanto irripetibile passato. E non dovremo stupirci più di tanto se dietro il vaniloquio neo-imperiale di un principino da operetta si finisse per intravvedere – le autorità tedesche ci stanno già lavorando – l’ombra (o anche solo il consiglio) di qualche titolare di democrature interessate alla destabilizzazione europea.
Ma a differenza delle dittature – la cui legittimazione sta nella sistematica repressione della libertà di pensiero, di parola, di religione e per questo sono società chiuse e perciò assai fragili non appena la domanda di libertà trova la forza di esprimersi – le democrazie conservano una capacità di reazione che nessuno sciamano cornuto, nessun complotto di nostalgici dell’elmo chiodato prussiano potrà mai piegare. Come ben sanno i loro maldestri riferimenti politici e, più o meno volontari, fomentatori, da Donald Trump agli estremisti di Alternative für Deutschland.