In cammino con Papa Francesco. Non possiamo attardarci
Non solo i discorsi alla recente Giornata mondiale della gioventù di Rio, ma l’intero magistero di papa Francesco è connotato da un vigoroso slancio missionario. La Chiesa in Italia da decenni coltiva uno sforzo di conversione pastorale per un volto missionario delle comunità, in particolare delle parrocchie. Ora, però, tale impegno deve raccogliere un accento nuovo e pressante, che mette in guardia dalla tentazione del ripiegamento autoreferenziale. È incalzante l’invito ad aprirsi, a uscire, ad andare: non per portare noi stessi, né tanto meno per metterci al centro dell’attenzione. Il nostro andare missionario è proprio di discepoli che hanno fatto esperienza di salvezza incontrando il Signore e sono rinati come persone e come comunità grazie a Lui.
La nostra è una Chiesa che alberga in se stessa il mistero del Dio salvatore rivelato in Cristo, al punto da incantare la gente e attirarla. 'La via di Dio è l’incanto che attrae. [...] La missione nasce proprio da questo fascino divino, da questo stupore dell’incontro' (ai vescovi brasiliani). La forza di una tale esperienza e della testimonianza che ne sgorga suscita incontro e relazione. Le persone, in qualsiasi condizione si trovino, hanno bisogno di Dio, sono in attesa di sapere che Egli è in cerca di loro e li accoglie nella sua misericordia senza limiti che risana e ridona vita.
Non è questa l’esperienza evangelica primordiale, che vede Gesù farsi prossimo a tutti senza distinzione? Certo, Egli non manca di chiedere di cambiare vita, a chi in un modo, a chi in un altro; ma la potenza divina di un’accoglienza piena di misericordia che in Lui si fa incontro abbatte le resistenze, scioglie le durezze, risveglia il desiderio e la volontà di corrispondere all’amore di Dio e alla sua tenerezza. Andare come discepoli missionari per condividere l’esperienza della misericordia conduce là dove l’esistenza umana è più travagliata, in quelle periferie che devono essere abitate dai cristiani e dalle loro comunità come luoghi privilegiati da cui guardare e agire.
Papa Francesco ha impartito una lezione magistrale quando, tra gli abitanti della favela di Varginha e assumendo quasi i loro occhi, il loro sguardo, la loro voce, ha ricordato quali sono i pilastri fondamentali e i beni immateriali che reggono una nazione, diventando campo privilegiato di azione dei credenti: la vita, la famiglia, l’educazione integrale, la salute, la sicurezza. Sono queste alcune delle piste che troviamo tracciate per proseguire il cammino di Chiesa nell’Italia di oggi sotto la guida di papa Francesco. Non possiamo attardarci, mentre un popolo nuovo comincia a farsi strada a passi spediti. In questo giorno dell’Assunta, facciamo nostro l’auspicio rivolto dal Papa nella cattedrale di Rio affidandolo a Maria: 'Che non ci butti fuori di casa, ma che ci spinga ad uscire di casa. È così che siamo discepoli del Signore. Che Ella conceda a tutti questa grazia'.