Il direttore risponde. «Impegnatevi su tortura e omofobia» Noi contro violenze e norme liberticide
Caro direttore,
personalmente ritengo che l’intervento del cardinale Bagnasco sul presidente del Senato per ottenere il voto segreto sui punti più controversi della legge sulle unioni civili costituisca una «ingerenza» della Chiesa nelle vicende italiane, in violazione del Concordato. Poiché però la Cei riafferma il diritto di rivolgersi ai cattolici italiani per richiamarli ai precetti della Chiesa, mi chiedo – e chiedo al suo giornale – perché i vescovi non si impegnino con lo stesso vigore per sbloccare due leggi certamente in linea con quei precetti. La prima è la legge che introduce in Italia il reato di tortura. Approvata alla Camera, essa è ferma al Senato da quasi un anno. Non sono bastati alla sua approvazione definitiva né le vicende del G8 di Genova né il massacro di Stefano Cucchi né i continui richiami dell’Europa per le vergognose condizioni delle nostre carceri. La seconda è la legge contro l’omofobia, ferma anch’essa al Senato, in questo caso da oltre due anni. Eppure siamo nell’anno del Giubileo straordinario dedicato alla “misericordia”. Perché il Pontefice – che ha voluto fortemente questo Giubileo e al quale non mancano certo le tribune da cui lanciare un appello, come quello di oggi sulla moratoria per la pena di morte – non fa questo gesto, appunto, di misericordia. E se non ora, quando? Grazie e cordiali saluti