Nessuno si dimentichi del diritto degli elettori
Gentile direttore,
il signor Filippo Molinari di Roma torna a denunciare, Costituzione alla mano, l’equivoco per cui i governi sono eletti dalle due Camere e non direttamente dal popolo. Sono d’accordo. Ma resta, appunto, l’equivoco della sovranità del popolo per cui le due Camere sono elette dal medesimo, al quale dovrebbe essere riconosciuto il diritto costituzionale di scegliersi i suoi rappresentanti. L’atto col quale si esprime la sovranità del popolo è quello col quale sono elette le personalità politiche alle quali si affida il primo potere dello Stato, quello di emanare le leggi. È necessario fare in modo che gli elettori possano e sappiano esercitare il loro diritto, che è anche un dovere, di scegliere i propri rappresentanti tra le persone in cui ripongono, a ragion veduta, stima e fiducia.
Salvatore Guido Selleri - Cuneo
Ha perfettamente ragione, gentile signor Selleri. E, come sa, convenire con lei mi è molto facile, visto che quella che lei richiama è una delle 'battaglie ideali' (e dalle forti ricadute pratiche) che abbiamo ingaggiato, e che io personalmente conduco, da quando la 'sbornia' leaderistica della cosiddetta Seconda Repubblica ha fatto – diciamo così… – dimenticare ai signori dei partiti quanto sia essenziale un diretto e ben regolato rapporto tra elettori ed eletti. Prima di tutto spetta ai cittadini-elettori scegliere i parlamentari perché solo così torneranno a sentirsi davvero rappresentati, tutto il resto segue. Nel momento in cui, in Parlamento, ci si sta rimettendo al lavoro sulla legge elettorale, credo che sia un promemoria necessario e prezioso.
Marco Tarquinio