Opinioni

Istituzioni in bilico. Nelle mani dei supremi garanti

Marco Tarquinio giovedì 10 febbraio 2011
E’ arrivato il giorno del furore, quello dello scontro violento e totale, tra Silvio Berlusconi e i pm milanesi che hanno indagato il presidente del Consiglio per il cosiddetto "caso Ruby". E noi vorremmo provare a chiedere, senza troppa speranza, a tutti gli altri attori politici e polemici di sgombrare scena e piazze e di lasciare "sola" l’evidenza del disastro istituzionale incombente e possibile. Siamo a un disperante punto di non ritorno, con i magistrati che parlano di «prova evidente» della doppia colpa (concussione e prostituzione minorile) imputata al capo del governo e questi così certo di una manovra ordita ai suoi danni da voler «denunciare lo Stato». Il male minore, a questo punto, è che tutto si consumi presto e senza forzature. È il momento che tutto sia posto, nei modi propri, nelle mani dei supremi garanti della legalità costituzionale.