Il direttore risponde. «Matteo S. si rilegga il Vangelo di Matteo» I poveri si accolgono e non si usano
Caro direttore,
anche oggi (ieri, ndr) il capo di un partito politico italiano ha irriso il Santo Padre sul problema dei migranti. È lo stesso che da sempre fa dichiarazioni che sono, credo scientemente, l’esatto opposto di quanto afferma Gesù al cap. 25 (vv. 31-46) del Vangelo di Matteo sul Giudizio finale. A me pare che il magistero del Papa, sempre riportato da "L’Osservatore Romano" e dal suo quotidiano che correttamente e puntualmente lo commenta, trovi scarso ascolto in molta parte della Chiesa italiana, per cui un gran numero di cosiddetti cristiani, che frequentano normalmente chiese e sacramenti, se ne infischia tranquillamente delle parole del Vangelo e del magistero pontificio e approva senza riserve la linea antipapale e, quindi, anticristiana del proprio capo politico. Non le sembra che questa "confusione" denoti non solo un bassissimo livello di cultura religiosa di quei cristiani, ma, soprattutto, l’indifferenza di molti parroci (e non solo), più impegnati in prediche di incomprensibile teologia che a spiegare il senso vero e concreto del messaggio evangelico e dell’insegnamento del Papa che esige non solo adesione formale, ma comportamenti coerenti nella vita di ogni giorno? Grato se vorrà aiutare me e sicuramente molti altri suoi attenti lettori a uscire da questi dubbi.
Giampiero Rorato