Maria Romana De Gasperi: 22 anni d'Avvenire e molto di più
Caro direttore,
sicuro di unirmi a tanti lettori di 'Avvenire', desidero esprimere particolare gratitudine nei confronti di Maria Romana De Gasperi, che il 30 marzo scorso è tornata nella casa del Padre. La sua rubrica 'Ieri e domani', tenuta per ben ventidue anni su questo giornale (iniziava proprio nel mese di aprile nel 1998, come avete ben ricordato) è stata una felice 'compagna di viaggio', capace di far rivivere la grande lezione del padre Alcide, ma anche di far vibrare la bellezza dell’ideale di un’Europa unita e di diffondere l’aspirazione a una nuova umanità, anche attraverso sentimenti, racconti, pensieri di vita quotidiana, attraverso il volgere del tempo e delle stagioni della vita. Dal momento che, oltre a scrivere molto, Maria Romana viaggiava in lungo e in largo per l’Italia, per partecipare a tanti incontri, poterla conoscere di persona, come è accaduto anche a me, è stata occasione per toccare con mano la grande statura culturale, morale e cristiana di questa donna, che già traspariva nei suoi tanti scritti. Grazie ad 'Avvenire' anche per il competente omaggio di Marco Roncalli e Fabio Tognon il 31 marzo sulle colonne di 'Agorà', dalle quali per così lungo tempo avete diffuso la testimonianza di una rilevante personalità del Novecento italiano.
Grazie, caro amico, è proprio così. La forza della testimonianza morale e civile di Maria Romana De Gasperi è emersa definitivamente nel momento della morte terrena, ma si è fatta sentire per tutto l’arco della sua lunga esistenza nella quale, anche attraversando grandi sofferenze, ha saputo interpretare con preziosa originalità la lezione del grande e molto amato padre. Altre lettere di commiato come questa sono state 'travolte' dal fiume in piena di tante altre, colme di emozioni e ragionamenti per la guerra di nuovo in corso in Europa, guerra che la signora Maria Romana avrebbe commentato con la saggezza e la schiettezza che le erano proprie e – ne sono certo – con il dolore di veder dilagare ancora il cancro che Alcide De Gasperi voleva sradicare dal cuore del Vecchio Continente con la sua lungimirante e purtroppo in parte vanificata visione politica eurocomunitaria. Quest’omaggio, che dà voce a quello di molti altri lettori e lettrici, offre a tutti noi un’ulteriore occasione per ricordarla su queste pagine delle quali è stata fedele lettrice e collaboratrice. Siamo riconoscenti a Maria Romana De Gasperi per i ventidue anni d’Avvenire, e per molto di più.