Il direttore risponde. Chissà se Lucianina chiede scusa
Fabiano Bermudez
Ma non lo sa, gentile lettore, che la "satira" non si cura di certe quisquilie? Crede forse che le parole dette e i gesti concretamente fatti valgano qualcosa quando c’è la smania da dare una "lezione" alla Chiesa? Battute a parte, certa disinformazione in forma di spettacolo non stupisce più, ma lascia ugualmente l’amaro in bocca. Proprio come lo spettacolo di sé che offre certa cattiva e sentenziosa opinionistica anti-cattolica che anche in questi giorni non ci ha fatto mancare le sue intemerate… Sembra – ma forse ormai potremmo parlare di certezza – che certi comici e certi commentatori giochino di sponda, se la suonano e se la cantano per suonarle e cantarle al bersaglio preferito. Il motivo non c’è? Non importa, si inventa. Che si tratti di carità o di altro, tanto conta solo quello che dicono loro… Guai a contraddirli: si è subito etichettati come illiberali, integralisti, censori… Però lei fa bene, caro signor Bermudez, a mettere i puntini sulle "i". E io mi limito ad aggiungere una breve cronologia ragionata. L’annuncio del complessivo impegno Cei-Caritas che lei ricorda è stato fatto da monsignor Crociata venerdì scorso, proprio mentre praticamente tutte le Regioni italiane chiudevano invece le porte in faccia ai profughi dal Nord Africa. E sin dal lunedì precedente erano risuonate profonde e incalzanti le riflessioni sulla condizione della nostra società e sui fenomeni migratori del cardinal Bagnasco e il suo forte e chiaro impegno-appello a una «consapevole solidarietà». Luciana Littizzetto le ha sparate grosse domenica sera. Avrebbe avuto tutto il tempo per informarsi. Evidentemente aveva altro da fare. O forse s’era solo distratta. E allora, almeno stavolta. "Lucianina" chiederà scusa…