Il direttore risponde. «Lo scempio velenoso di Calvi Risorta e le promesse che ci danno forza»
Caro direttore,
sono appena ritornato, stanco e impolverato, da Calvi Risorta, un incantevole luogo dell’alto Casertano. È proprio qui, nelle terre dell’Agro Caleno, che il Corpo forestale dello Stato, con a capo il comandante regionale, il generale Sergio Costa, in questi giorni sta portando alla luce la più grande discarica illegale di rifiuti industriali d’Europa, nell’area industriale dell’ex Pozzi Ginori. A un primo, provvisorio calcolo si ipotizzano due milioni di tonnellate di veleni. L’area interessata è di 25 ettari, qualcosa, per intenderci, grossomodo come 25 campi di calcio. Come si può facilmente notare, “terra dei fuochi” si estende ben al di là della striscia di terra a cavallo delle province di Napoli e Caserta. Quest’ultimo ritrovamento è stato reso possibile grazie alla caparbietà, al coraggio e alle denunce di un gruppo di giornalisti locali. Lo scenario che si presenta davanti agli occhi è impressionante. C’è di tutto. Da bidoni di vernice ormai arrugginiti – e che dopo anni continuano a emanare un disgustevole fetore che toglie il respiro – a rifiuti plastici di ogni genere. Le sostanze liquide, ormai assorbite, hanno conferito al terreno sfumature di colori che vanno dal grigio al rosso scuro. La profondità del “tombamento” è di 9 metri circa, eseguita con la furbesca tecnica di livellare la superficie con qualche metro di terreno vergine così da permettere al “prodotto finale” di risultare indenne da contaminazioni da metalli pesanti ad eventuali analisi. Basterebbe questo ultimo ritrovamento per far salire la fin troppo ottimistica percentuale che nemmeno un anno fa fissava all’1% i “siti inquinati” in Campania…
Caro direttore, poche settimane fa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promesso a me e ai cittadini tormentati da questo insulso e criminale avvelenamento ambientale che tanto male fa alla nostra salute, alla nostra economia e al nostro umore, di venire a farci visita. Vorrei ancora una volta approfittare della disponibilità tua e del nostro giornale per ricordargli l’impegno. Mi piacerebbe se potesse assistere agli scavi a Casal di Principe, nell’ultimo luogo che il collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, indicò prima di morire e, poi, rendersi conto di persona di che cos’è stato fatto a Calvi Risorta. Certe scempiaggini sono talmente assurde e dolorose che si fa fatica a credere che possano essersi verificate. Occorre vedere con i propri occhi e toccare con le proprie mani per rendersi conto della vera portata di questo dramma che ci uccide. Venga presto il Presidente a ridare fiducia e speranza a un popolo avvelenato, maltrattato e preso in giro. Intanto contiamo i giorni per leggere, studiare, commentare l’enciclica di Papa Francesco sulla bellezza del Creato e sul dovere di custodirlo per chi verrà dopo di noi. Grazie, direttore. Dio benedica te e il giornale che dirigi.
Padre Maurizio Patriciello