Libertà di culto: reazioni, commenti e la notte che sa portare consiglio
Caro direttore,
secondo quanto riportato da 'Avvenire', la lettera/documento di 'protesta' della Cei è stata diffusa dopo poche ore dalla conferenza stampa di Conte. Anche il suo editoriale è stato pubblicato con la stessa sollecitudine. I due testi, la nota di un’importante organizzazione ecclesiale e il commento di un giornalista e direttore, hanno ricevuto commenti contrastanti anche nel mondo dei credenti/praticanti. Non voglio entrare nel merito del contenuto dei citati documenti, che peraltro condivido, ma desidero solo sottolineare che, in alcuni casi, si dovrebbe far maggiormente ricorso alla saggezza popolare e cioè che in molte situazioni, prima di decidere, è meglio 'dormirci sopra' in quanto la 'notte porta consiglio'.
Lei è molto saggio, caro amico. E in linea di massima sono d’accordo con lei. La notte porta consiglio. Ovvero: meglio pensarci sempre un po’ su. Ma potremmo applicare la stessa regola da lei richiamata alla dichiarazione resa dal premier domenica sera, annunciando una serie di 'riaperture' prudenti, condizionate e gradualissime per tanti settori della vita sociale ed economica, ma nulla per il ritorno a una pur cauta libertà di culto. Salvo giustamente precisare a mezzanotte non ancora scoccata che si stava ragionando sulla questione per risolverla, come è giusto che sia, di comune accordo con la Chiesa (e con le altre religioni presenti in Italia) secondo criteri di «assoluta sicurezza». Si sta dialogando a tal fine. Questo esito aveva chiesto con fermezza la nota della Cei. E questa è la ragione (evidente, nero su bianco) che ha mosso il mio commento che ha dato conto di preoccupazioni e cautele da inevitabilmente considerare. E io sono lieto che lei condivida ciò che ho scritto. È legittimo opinare diversamente, ma i fatti sono fatti. Prima e dopo la notte che – meno male! – ha portato consiglio.