Il direttore risponde. Armi, vite e orecchi da mercante
Gentile direttore,
dopo i tragici accadimenti di Lampedusa sarebbe ora che si parlasse chiaramente del commercio di armi e armamenti verso i Paesi da cui provengono questi poveri disgraziati, perché in fuga da guerre, faide e dittature che durano anni. Si spendono tante parole, si è pronti a invocare interventi e aiuti, per carità utilissimi, ma la base del problema non si affronta mai o raramente. Una produzione anche italiana e un commercio mondiale, un giro d’affari enorme, che tutti ben conoscono, Europa in testa, ma volutamente ignorati nei discorsi ufficiali. Fino a quando? Un caro saluto e buon lavoro.
Claudio Donati, Villasanta (Mb)